10 giugno, 2013

Reinventarsi piano piano - Proseguendo dal post precedente

Dedico tempo al blog mentre sono in ufficio, lo confesso: per quel che faccio e quel che mi danno, ad essere onesta non mi faccio remore, preferisco rosicchiare tempo ad una professione senza valore aggiunto, che ai pochi minuti che passo con la mia famiglia.

Sto facendo pace, comunque, piano piano, con questa mia nuova condizione lavorativa a km zero. Già, il lusso sfernato di poter venire in ufficio in bici si paga profumatamente a colpi di monotonia, noiosità, bassissimo valore, scarsa considerazione (da parte degli altri, anche) e via dicedo, ma io con tutto ciò, sto facendo pace.

Prima cosa, come detto sopra, non mi angoscio più di tanto nel prendermi del buon tempo per leggere di voi e raccontare di me. Seconda cosa, cerco di riorganizzare le mie giornate trovando il valore altrove. Piccole cose, piccoli gesti, grandi boccate di ossigeno.

Slow breakfast.
Ovvero quello che ti puoi concedere solo se raggiungi il posto di lavoro in meno di 15 minuti. E io me lo concedo proprio alla grande. Latte, cereali caffè. Oppure pane tostato, marmellata e caffè.
Basta che ci sia il caffè ;-)

La passeggiata con l'amica-excollega1.
Lei vive una situazione indentica alla mia. Quindi ci siamo date la piacevole regola di vederci almeno una volta alla settimana in pausa pranzo per una passeggiata sui viali (qui si dice fare "il giro dei viali"). Camminiamo, sfoghiamo frustrazioni, confrontiamo esperienze, ci facciamo coraggio, ci raccontiamo dei figli. E via, a pieni polmoni.

Il pranzo con l'amica-excollega2.
Lei che ha diviso con me un incubo lavorativo, ha poi condiviso il magico momento dell'attesa dei nostri pupi e poi quello meno magico del ricovero e del parto (ma ora non ne parlo). Sta di fatto che queste condivisioni hanno cementato qualcosa tra noi, che nonostante le possibili diversità, ci porta a capirci spesso, volentieri. Quasi sempre. Ora non vogliamo rinunciare ai nostri incontri settimanali, anche se un po' più risicati di prima.

La spesa con la mamma.
Uscendo alle 18, posso fiondarmi al supermercato con mia mamma ed evitare così che l'incombenza settimanale ricada nel sospirato sabato. Non perdo occasione di dare lezioni a mia madre di brava-mamma-con-stipendio-da-fame, cioè pillole di saggezza risparmiatrice ad una donna che aveva la mia età nel 1985 (leggi, ha le mani un po' bucate).

La bicicletta per andare e tornare dal lavoro.
Eh sì, perchè quando non piove è il mio unico mezzo di trasporto (quando piove sono i piedi). Faccio un giro un po' più lungo, guardo il cielo senza schiantarmi, respiro il profumo dei tigli e penso "in questo momento brucio grassi e non inquino".

Insomma, sono solo alcune delle tante piccole cose con cui ora non vi voglio annoiare, ovvio che nella lista proliferano le attività che riguardano la Ballerina.
Magari raccontatemi le vostre, perchè potrei aggiungerle al mio elenco.

Perchè se il valore non si trova al lavoro, non vedo perchè non lo si debba trovare fuori.

10 commenti :

  1. Purtroppo la situazione lavorativa di molti e' simile alla tua, per me compresa. Ce la metto sempre tutta per cercare di dare di più ma se al primo figlio in molti ambienti storcono il naso ma accettano, il secondo non te lo perdona nessuno...ed io ne ho due!!!!

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    1. Ecco, questo proprio mi fa capire ancora di più che non vale la pena di immolarsi per nessuna causa lavorativa!

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  2. A love affair with you10 giugno 2013 alle ore 18:29

    Io ancora non ho figli e già arrivano le prime minacce (non verbali ovviamente, non sono mica stupidi in ufficio...)perché ho 35 anni e convivo...praticamente sono una bomba ad orologeria per il mio capo!
    La crisi è anche questo, combattere e difendere la propria famiglia prima ancora di averla. Ma non mi importa è un progetto che non posso non fare per me e per la mia felicità. Vorrei l'anno prossimo e ho già indossato i guantoni! Lavoro fino alle 19 e in quelle ore quando posso leggo i blogs che sono la mia finestra sul mondo; poi esco e inizio la mia vita reale: un compagno, una casa , gli amici e una splendida famiglia. Quando ho un po' di tempo per me mi piace cucinare o passeggiare con mia sorella e la mia dolcissima nipotina e subito mi sento leggera, serena. Forse potrei trovare un lavoro migliore, forse potevo trasferirmi in america qualche anno fa, forse se fossi rimasta al vecchio ufficio sarei diventata...forse...ma ho fatto le mie scelte, ho seguito le mie priorità. Di una carriera non me ne faccio niente, i miei progetti invece mi scaldano il cuore. Il lavoro? un mezzo per realizzare alcuni sogni e permettersi ogni tanto il lusso di un regalo.
    Ciao Lizzie a presto!

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    1. Ciao grazie per il tuo commento! Dici una cosa giustissima che a volte dimentichiamo: il lavoro se non può essere realizzazione personale, deve diventare semplicemente il mezzo con cui realizzare piccoli sogni e coccolarsi un po'.

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  3. oooh ma certo, sono gli anni 80 che hanno reso mia mamma cosi, non ci avevo mai pensato!

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    1. Ah si si, te lo dico io, tutta colpa dello yuppismo! ;-)

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  4. grande post! anch'io bloggo in ufficio per i tuoi stessi motivi. Gli altri poi e' un continuo uscire per sigarette e altro. Ieri ho avuto uno scontro verbale molto potente con un collega da tutti considerato diciamo "negativo" per usare un eufemismo, ma nessuno mi ha difesa, bene da oggi ancora meno attaccamento.
    Anche se non posso venire in bici, alle 18 posso essere a casa, e mi godo il resto come te, proprio come te!!!!
    Un bacione grandissimo. sandra frollini

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    1. Beh Sandra, direi che ora che c'è Natallia, più che mai devi goderti al massimo la bellezza della tua vita fuori dall'ufficio, più che mai!!! Baci a tutti voi

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  5. Anche mia mamma ha le mani bucate, e quando andiamo in giro devo riprenderla e ricordarle in che tempi viviamo.

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  6. Eh ma allora io ci scherzavo sopra ma è davvero un problema generazionale!

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