30 aprile, 2012

Pausa

In questa fase della mia vita, dominata dai punti di domanda, mi ritrovo a riflettere su cosa voglio davvero fare.

La mia esperienza in quest' azienda sta per finire e se economicamente questo sarà un problema, d'altra parte è anche vero che io qui ci sono finita un po' per caso, non è che fosse proprio il mio sogno trastullarmi con licenze d'uso del software per aziende. 
Uscita dall'università pensavo all'editoria, all'insegnamento, alla traduzione...tutte strade tortuose, in salita e a volte, chiuse per lavori. E' vero che ho tradotto due libri, ma non danno certo da mangiare. 

Così eccomi qui, con la sensazione di un enorme spazio vuoto davanti che devo capire come riempire. 

Forse questa situazione è in realtà un'occasione. Forse è il momento giusto per dedicarmi a ciò che mi piace fare, anche perchè sto riscoprendo interessi che dormivano sepolti in un angolino buio del mio cervello. Forse vale la pena fermarsi un attimo e pensare, comprendere che strada imboccare. Forse è meglio tirare il fiato che non buttarsi a capofitto in una ricerca spasmodica che mi porterebbe dalla padella alla brace. 

Forse ho bisogno di una pausa e adesso che me la stanno offrendo, me la devo prendere.

24 aprile, 2012

L'ho fatto

Dopo qualche giorno di riflessione, l'ho fatto. Ho respirato profondamente, mi solo alzata e sono andata dal capo. Gli ho comunicato ufficialmente che non posso essere trasferita nella Sede Irraggiungibile alle condizioni attuali (stesso lavoro, stesso stipendio). Facendo i conti, le spese sul mio groppone sarebbero ammontate a più di 7mila euro l'anno, con zero certezze e solo delle gran parole su un futuro migliore. Quindi, in assenza delle prospettive che speravo ci fossero per cambiare ruolo, scelgo il pacchetto è-stato-bello-ma-è-finita. E' passata mezz'ora e mi sento già una desperate housewife.

23 aprile, 2012

Claustrofobia

Il post di Mammataua sulla sua riuscitissima vacanza in camper mi ha fatto riflettere su uno dei miei limiti: la claustrofobia. Mi rendo perfettamente conto dello spirito di libertà e delle oggettive comodità di un simile viaggio quando si hanno i bambini piccoli, tuttavia la sola idea di vivere in un camper, anche solo per pochi giorni, mi angoscia. Questo mio problemino è incostante e dispettoso. Mi spiego. La mia fobia raggiunge livelli esasperanti: non ho mai usato fogli protocollo coi margini larghi perchè mi sentivo oppressa. La mia prof delle medie mi ha sempre cazziata dicendomi: "Non sei mica Dante, dove scrivo le correzioni?" così lasciavo un po' di spazio a destra in modo che lei potesse tirare le sue rigacce rosse. Prendo gli ascensori solo se sono grossi e se il tragitto è breve: difficilmente sopporterei di stare in un ascensore per sei piani di tragitto. Conseguenza logica: più devo andare in alto, meno prendo l'ascensore. I glutei ringraziano. Il massimo dell'ansia però, me la proceduce lo stare sottoterra. Grotte, cripte, stanze seminterrate...tutti luoghi che evito come la peste. Per non parlare del sott'acqua! Nulla mi angoscia quanto l'idea dell'Eurotunnel o di un sottomarino. Non per niente non tollero neanche i film che si svolgono nei sottomarini. Al contrario, non mi disturba minimamente volare, se non dopo l'atterraggio, quando tutti si alzano, prendono le valigie e affollano il corridoio. A quel punto mi viene il soffoco e voglio scendere il prima possibile. Quindi ecco, l'idea del camper al momento mi sembra improponibile. Forse è ora che ammetta a me stessa che sono una borghese modello: datemi uno Sheraton con un letto king size e mi sentirò tranquilla.

19 aprile, 2012

I love your blog




Ho vinto un premio!!!
Un grazie grande e sincero a Corie che mi ha premiata, questo riconoscimento è doppiamente gradito perchè, come spesso accade con questi premi, si porta dietro delle domande su noi stessi.



Eccole, con le mie risposte.


Qual è la tua rivista di moda preferita?
Ehm, non leggo riviste di moda, la cosa più simile che mi viene in mente e che ogni tanto compro è Casaviva. Moda per la casa, va bene lo stesso?


Chi è il tuo cantante/band preferito?
Difficile, ce ne sono tanti. Il mio ipod da 30 giga è pieno zeppo. Se dovessi scegliere direi i Beatles, perchè tutto è cominciato con loro e perchè su di loro ne so parecchio. Ma tanto.


Chi è la tua Youtube Guru preferita?
Non so chi siano le Youtube Guru!!!


Qual è il tuo prodotto di makeup preferito?
Il mascara. MAI senza.


Dove ti piace vivere?
Adoro casa mia, perchè adoro aprire le finestre e vedere il verde. Ma il mio sogno proibito è una casa a Londra, a Maida Vale e una in Scozia, magari sull'isola di Iona. 


Qual è il tuo film preferito?
Mah, uno non lo so davvero. Ci dovrei pensare a lungo. 



Quante paia di scarpe possiedi?
Tante, inutile negarlo.


Qual è il tuo colore preferito?
Vado a momenti. In questo periodo il verde salvia, il lilla e l'azzurro carico.


Adesso dovrei passare l'award ad altre amiche blogger...mumble mumble...


la tina
mammataua
se avessi tempo...
ricette e racconti 3.0
Cuor di Carciofo
Uno nessuno centomila
La solita mamma
La dea Kalì
Nora Materna-Mente Digitale


Altro

Spesso le cose non vanno come ci si aspetta.
Mi ritrovo qui, alla mia scrivania, la quinta scrivania che occupo in questo openspeis e credo anche l'ultima, senza un gran che da fare. 

Ho preso un pc (io ho dovuto ordinarne uno perchè in maternità requisiscono tutto), l'ho formattato e ho installato gli strumenti minimi indispensabili. Ho smaltito 4492 email, cancellando la maggior parte senza leggerle. Ho fatto un paio di telefonate dal tono "Uè, son tornata, eccomi qui!" e adesso mi ritrovo davanti tutti i minuti che mi separano dal 31 maggio senza una mansione precisa. E chissà dopo...

Così, proprio nel momento in cui pensavo che non avrei avuto più tempo per tirare il fiato, galleggio in minuti vuoti da riempire.
Sono assolutamente incapace di star qui ed attacarmi a youtube ad ascoltare musica e basta, o leggere wikipedia tutto il giorno, per quanto possa essere interessante. 

Quindi, nell'ordine, ho:
-abbozzato l'inizio del mini-romanzo che ho in testa
-aperto un account su Pinterest (ma devo ancora capire come funziona e soprattutto, a cosa serve)
-individuato 3 o 4 templates che mi piacciono per il mio nuovo blog (questo NON chiuderà)
-impostato mentalmente la struttura di questo nuovo blog
-mandato una quantità pazzesca di cv (risposte ad ora ZERO)
-cercato di capire quali contatti sia meglio rinfrescare per cercare di non perdere QUESTO posto di lavoro (naturalmente su questo fronte sono in alto mare)

Ultimo ma non ultimo, per sabato ho programmato una giornata in campagna con Darcy e Ballerina, all'insegna della buona cucina, di passeggiate all'aria aperta, della primavera ritrovata (così dicono le previsioni!) e di nuovi angoli di vita da fotografare.
Strano a dirsi, ma questa fase di incertezza mi mette addosso una gran voglia di fare. 
Altro.
 

17 aprile, 2012

The deserted Openspace

Era appena passata la super torrida estate 2003. Io navigavo a vista nel mondo del lavoro interinale, sbattuta da una filiale all'altra quando non da una banca all'altra, con interruzioni di settimane e settimane tra un - breve - contratto e l'altro. Finchè a settembre, non è scaduto l'ultimo, nonostante le più rosee prospettive. Mi ritrovo in una melma appicciocosa che mi trascina sottoterra, con l'umore e con l'autostima. 
Poi un bel giorno, mi chiama quest' azienda, nella persona di una gentilissima ormai ex collega: mi fissa un primo colloquio. Non ci posso credere, una possibilità di un contratto a tempo indeterminato! 
Non tocco più terra, come la donna angelicata petrarchesca e svolazzando vado al Milano dove sostengo due colloqui e da dove mi rimandano subito qui a sostenerne altri due. Risultato: dopo 3 settimane entro qui e la mia vita cambia. Vado in Irlanda, realizzo sogni, lavoro e guadagno, vado a vivere da sola, viaggio tanto e conosco quello che diventerà mio marito. Sono circondata da colleghi giovani, intelligenti, frizzanti. Nell'openspeis c'è vita, si ride, si lavora, si scherza.
E' una specie di sogno. 
Ma come tutti sogni, non dura. Pian piano tutto evolve, in peggio, le persone migliori se ne vanno, l'ambiente si deteriora, la serenità svanisce. Le risate lasciano il posto alle liti, il lavoro scarseggia, l'entusiasmo non c'è più, la voglia di fare viene spenta, come acqua sul fuoco.
Oggi rientro qui e trovo tante, tante sedie vuote. Monitor spenti, telefoni muti. Salette in disuso, oggetti dimenticati e abbandonati qua e là.
Tutto cambia.

14 aprile, 2012

Parla solo se le tue parole varranno più del silenzio

Titolo = Regola d'oro che se non ricordo male ha inventato quella buon'anima di Jim Morrison.
Peccato che nessuno l'abbia ascoltato.


La maggior parte della gente parla a sproposito, senza riflettere, senza metterci cervello e spesso, dando fastidio.


Sabato mattina. State caricando l'auto, dovete inserire la bambina nell'ovetto, operazione che richiede parecchia abilità ora che la bambina in questione ha 10 mesi. La vicina impicciona del piano terra si sporge dal balcone e domanda: "State andando viaaa??"
No, ci piace caricare in macchina qualche borsone e il passeggino e poi scaricarla subito dopo.


Incontrate amici con figli più grandi.
"Che brava la Ballerina! MA vedrai poi quando camminerà!!!" Tono di chi pensa "non sai cosa ti aspetta".
Sono dieci mesi che mi sento dire "vedrai quando mangerà le pappe, vedrai quando vorrà camminare/gattonare, vedrai quando non vorrà dormire nel lettino, vedrai quando andrà all'asilo..."e mi sono un po' rotta. Sarà strano, ma io trovo che più la bimba cresce, più diventa semplice gestirla.


Incontrate amiche di vostra madre.
"Ma povera piccola, fa così caldo, come ti ha vestito la tua mamma?? Guarda che ti veste troppo!" Tono di chi ti sta prendendo per i fondelli e ti considera una povera idiota.
Qualcuno ha chiesto un parere?



Incontrate amici con pluri-prole.
"Ma è sempre così tranquilla? Non vorrei portar sfiga, ma non sarà sempre così". Tono drammatico.
Se non vuoi portar sfiga, taci che è meglio.


Incontrate un'amica senza figli.
"Ah  - sguardo palesemente schifato - ti sei tagliata i capelli. Non capisco perchè tutte o quasi le neo mamme si tagliano i capelli. No, ma stai bene eh".
Tesoro, i miei capelli sono belli comunque, ho 36 anni e non so cosa sia una tinta. Va bene?


Incontrate un'amica che non ha mai visto vostra figlia.
"Ah che bellina. Non ti assomiglia, ma neanche a Darcy".
Grazie per averci dato velatamente dei cessi.


Incontrate una collega.
"Stai per rientrare al lavoro? Ma chi te lo fa fare? Ma guarda cos'hai lì - indicando il passeggino - stattene a casa, ma chettefrega!"
Ah, non sapevo di essere figlia di Agnelli.


Incontrate una conoscente.
"Oh poverina, piange. Avrà fame, o sarà sporca? O avrà freddo? O sarà stufa di stare sul passeggino? Ah, non piange mai di solito? Allora avrà qualcosa!"
Ma fatti i cavoli tuoi!!!


Scusate la mia versione bisbetica del post di oggi, ma sono un po' satura. Già normalmente non sopporto gli impiccioni e chi non si fa i fatti propri, ma a quanto pare in questo periodo sono assediata. Meno male che il tempo è britannico così abbiamo la scusa per uscire poco.

13 aprile, 2012

E parliamone

Tempo fa vi ho raccontato del naufragio del matrimonio di un'amica.


Visita dagli avvocati, esborso di un salato anticipo, letterine amare spedite al marito, liti furibonde, sceneggiate con urla, strepiti e insulti. 
Io mi sorbisco tutto. Al telefono. Ad ogni ora. Per ore. 
Ascolto, consiglio (se richiesto), conforto, offro mani e pure braccia.


Finchè il bell'uomo un giorno decide di provare la tattica "uomo italiano romantico e piacione". E via di mazzi di rose, cenette a base di tartufo e promesse, bollicine, vini rossi, regali e promesse, promesse, ancora promesse e giuramenti affogati in tanti buoni propositi.


Io, anche in quel frangente, ascolto. Commento, cerco di essere analitica e distaccata. Se richiesto, dò pareri.


Non vengo ascoltata. I miei dubbi, le mie riserve, i miei timori restano solo miei.


E ora che tutto è rose e fiori, tutto uno sbocciar d'amore, tutto un fiorire di weekend romantici, io non vengo più interpellata. Ma niente, nemmeno gli auguri di Pasqua. 
Lei è scomparsa travolta dall'amore del pentito marito e io...non esisto più.


Ok, magari vuole lasciarmi stare dopo mesi di paranoie, ma esistono sane vie di mezzo. 
Così mi sento solo un sacco contro cui ci si sfoga nei momenti di crisi e che poi, quando va tutto bene, resta solo soletto appeso al soffitto come un salame.

12 aprile, 2012

Torno a lavoro. E a casa?

A casa mi vien già male. 
Partiamo dal presupposto che io sono una pistina, ovvero precisina-rompiballe, semi-manica dell'ordine e totalmente maniaca degli odori.
Finora ho sempre scritto di ciò che vorrà dire per me tornare in ufficio, ma solo adesso che l'evento è imminente mi rendo conto che anche l'idea di "lasciare" la casa è traumatizzante.


Primo. 
Mamma o suocera qui fin dal mattino a gestire la pupa, perchè al più tardi dieci alle nove dovrò uscire di casa e normalmente lei si sveglia alle sette e mezza. Quindi non avrò il tempo di lavarmi, fare colazione, fare i letti, lavare e vestire lei e darle la colazione. Qualcosa dovrò delegare. Non potendo delegare la mia doccia, delegherò le operazioni inerenti la Ballerina. 


Secondo.
Ma le nonne, saranno capaci di lavarla come dico io? Le metteranno bene il pannolino? La puliranno bene nonostante la vista non più perfetta? Non le scalderanno troppo il latte? Le daranno abbastanza biscotti? Non le daranno qualcosa per giocare che potrebbe essere pericoloso?


Terzo.
Rimetteranno a posto il fasciatoio e il bagno come dico io? Svuoteranno il bidoncino dei pannolini-bomba-atomica? Spruzzeranno l'amuchina dentro? Lo metteranno fuori a prendere aria? Apriranno la finestrella per arieggiare la sua piccola stanza?


Quarto.
E il pranzo? Saranno capaci di far funzionare il mio adorato Baby Cook? Riusciranno a ricordare le varie dosi per la pappa? Non gliela daranno troppo calda o troppo fredda? O troppo liquida?


Quinto.
La passeggiata. Riusciranno ad usare da sole il passeggino? Inclina lo schienale, raddrizza lo schienale, piega la capottina in caso di sole diretto, scoprila se fa caldo, coprila se fa freddo...Riusciranno ad usare il freno o la vedrò rotolare per una discesa?
Useranno la zanzariera quando, tra breve, sarà necessaria?


Sesto. 
Abbigliamento. La copriranno abbastanza nei giorni freschini? E la vestiranno abbastanza leggera quando sarà afoso?




..............Non ce la posso fare! 

10 aprile, 2012

Ricostruzione

In questo magnifico weekend di Pasqua, mi è capitato di parlare con un'amica di un comune amico che si sta un po' perdendo, sta perdendo se stesso. A causa di scelte avventate e sbagliate, ora si ritrova a condurre una vita in cui i suoi interessi, le sue passioni, i suoi amici e la sua famiglia quasi non ci sono. Sono ormai comparse di poco conto. Purtroppo la sua situazione è molto complicata e delicata e uscirne, sempre che si decida a farlo, non sarà facile, anzi.


L'argomento mi ha fatto pensare.
Ho pensato che in fondo, io posso ancora dedicarmi alle mie passioni ed ai miei interessi. Ho pensato che la maggior parte dei miei amici vive qua vicino e ci si frequenta regolarmente. Ho pensato che la mia risicata famiglia è sì risicata, ma qui, in questa piccola città. 
Ho pensato che è sbagliatissimo abbandonare ciò che ci rende felici: sogni, hobby, persone. Ho pensato che è un po' come abbandonare noi stessi e si finisce per non riconoscersi più. Ci stavo cascando anch'io anni fa, ma poi ho aperto gli occhi e mi sono ricordata chi sono davvero.


Quindi da oggi, comincio a ricostruire: ricomincio a dedicarmi il più possibile a ciò e a chi amo, anche se martedì rientro in ufficio, anzi, magari dalla mia orfana scrivania fare certe cose sarà persino più semplice. Tipo provare a lavorare come mi piaceva un tempo, e vaffa se tutto il resto sta cadendo in pezzi come un castello di carte vecchie e storte, tanto cos'ho da perdere? Stasera si ricomincia a lavorare agli album delle vacanze, abbiamo un arretrato di 2 anni, più quello nuovo della piccola da preparare! Domani, preparo un buon dolce, fresco e primaverile, ma pur sempre un dolce. Con della bella bella musica di sottofondo. 
Sempre con l'ispettore Lynley che mi aspetta sul comodino per raccontarmi, in lingua originale, la sua trasferta in Cumbria...dove naturalmente sogno già di recarmi per una vacanzina a base di trekking, pupa nella zaino e Lake District.
Questa sono io.

06 aprile, 2012

Pasqua e Parole

Vorrei scrivere tante cose.
Tipo quello che frulla dentro per via del lavoro. 
Tipo l'idea di aprire un nuovo blog, ma di non chiudere questo.
Tipo della voglia di scrivere anche altro.
Tipo che, appunto, ho due idee nella testa, ma in 16 mesi di casa-panza-bambina non sono riuscita nemmeno a buttar giù una riga.
Tipo che vorrei essere nata con un talento, forte e chiaro. Che so, il dono per la musica. Suonarla.
Tipo che credo di stare impazzendo, perchè da tempo ormai sono in bilico tra la felicità euforica e la depressione.
Tipo che ho la testa piena di sogni difficilissimi da realizzare.
Meglio fermarsi.


Vi abbraccio e basta, augurandovi una serena Pasqua di colombe e uova di cioccolato.

04 aprile, 2012

Roba da donne

Che le donne fossero competitive, si sapeva. 
Le donne si guardano l'un l'altra, passando dai capelli alle scarpe in un nanosecondo in cui anche tutto l'abbigliamento viene scannerizzato, analizzato, criticato. 
Le donne vogliono piacere alle altre donne ed essere invidiate, ammirate; non gliene frega poi un gran che di piacere agli uomini, altrimenti non si spiegherebbe il successo planetario di quei buffi (per essere gentile) stivali pelosi, bassi ed informi, oltre che costosissimi, che ogni (o quasi) donna del pianeta sfoggia, a volte anche al mare. Fanno le gambe corte anche a Elle MacPherson......Provate a chiedere ad un uomo cosa pensa di tali stivali...


Ma torniamo alle donzelle.
La nostra vita è tutta una gara: chi ha la casa più ordinata/bella/pulita, chi cucina meglio, chi ha il lavoro più figo, chi guadagna di più, chi ha il balcone più fiorito, chi va in ferie nel luogo più esotico, ecc...
Questa insana competizione ovviamente coinvolge anche la prole. Me ne sto accorgendo.
Ho scoperto che ci sono bambini che a 3 mesi di reggono in piedi e passeggiano, altri che a 6 recitano Dante, altri ancora che a 8 usano coltello e forchetta e altri ancora che a 9 mesi vestono la taglia di 18 mesi, proprio il doppio pensa un po'.
I nostri poveri piccoli diventano proiezione di queste terribili creature mammiformi che ne descrivono le più assurde performance. Va bene l'ammmmore di mamma, ma il ridicolo è sempre dietro l'angolo.


Volendo sfuggire da questo turbine, vi parlo della mia Ballerina.
La mia creatura, a 10 mesi tra due giorni, non ha ancora raggiunto gli 8 chili, è lunga, ma snella, nonostante gli otto plasmon nel latte che si fa fuori a merenda. Ha messo il primo dentino un paio di settimane fa, tardi rispetto alla media, e il secondo è comparso l'altro ieri. Ha un piedino minuscolo, numero 19, una sua coetanea per esempio porta il 23. Ha detto "mamma" un mesetto e mezzo fa, e "papà" subito dopo. Poi si lancia in altre pseudo-parole tutte sue tipo agù, abù, abà, mnì, bliè, ènn. Ma niente Dante. Veste gli abitini della sua taglia, 74 cm, perfettamente nella norma. Insomma, è una splendida bambina normale.


Ma perchè, perchè certe mamme sono prese irrimediabilmente da questo morbo odioso? Perchè non capiscono che ogni bambino è meraviglioso? 


E poi, care mammine, tanti sproloqui sui vostri figli da record e poi mi sfoggiate quegli orrendi stivali da abominevole uomo delle nevi? Meglio un bel tacco con plateau, va là.