28 settembre, 2012

Questione di paglia

Qui dalle mie parti, se una persona se la cava anche nelle difficoltà, se non si lascia surclassare, se ce la fa e riesce bene dai casini, si dice che "ha la paglia". 
Avere la paglia: espressione locale che si riferisce a persone particolarmente toste, dal carattere forte, dal fisico resistente.

A volte mi capita di pensare di NON avere la paglia. Oggi è uno di quegli "a volte".


La Ballerina raffreddata mangia meno, eliminando quasi del tutto la frutta.

La Ballerina raffreddata è più capricciosa del solito e già di norma lo, oh se lo è.
La Ballerina raffreddata-capricciosa piange, perchè non si può (NON SI PUO') dargliele tutte vinte, quindi le si riempie quel micronaso che si ritrova, respira peggio e diventa più noiosa. Circolo vizioso, o meglio capriccioso e moccioso.

Mio papà è fiacco, stressato, esaurito e ha la gastrite e la colite. Gestisce mia nonna, sua madre, che a mala pena ricorda i nostri nomi, provandole la glicemia non so quante volta a settimana, controllando che assuma correttamente le sue venticinquemila medicine, controlla che non si ammazzi a furia di magiare pesche, controlla che non si ammazzi a furia di mangiare salsiccetta (ha passato un infarto, la signora). 

Il tutto, NON vivendo con lei, chiaramente. 
In più: aiuta mia mamma con l'altra nonna, novantadueenne ipovedente (per usare un eufemismo) che non perde occasione per dirci: "Gli occhi, gli occhi! Cosa mi è capitato! Sarebbe stato meglio la sedia a rotelle!"; aiuta me con la Ballerina, perchè quando c'è necessità, la porta in giro senza batter ciglio; aiuta chi capita, non si tira mai indietro se si tratta di aggiustare una porta, montare scaffali, e simili; frequenta spesso funerali di ex-colleghi, che ultimamente cadono come pere mature. Sarà mica per l'eternit che hanno avuto per anni nel controsoffitto? Nooo, non si dice.
Nonostante ciò, mio papà si ostina a fumare. Nonostante digerisca con la velocità del bradipo missile in letargo e il resto dell'apparato digerente sia in autogestione e sciopero da mesi.

Mia mamma gestisce la nonna ipovedente, aiuta me con la Ballerina raffreddata-noiosa-mocciosa-capricciosa e, inutile dirlo, sopporta e supporta un marito che sta cadendo a pezzi.


Io ho in ballo 2 colloqui di lavoro:

1) lavoro fichissimo, un cambiamento epocale per me, che mi ci vorrebbe like the desert needs the rain. Ma dovrei andarci in auto, pagando di mio pedaggio e carburante. Per ora paga ignota. Ma anche l'esito del colloquio.
2) lavoro uguale a quello che facevo prima=nervi a pezzi e stufaggine a livello di bollino rosso. Ma raggiungibile col treno. Il colloquio, è lunedì.

Non devo ancora decidere niente, ma sommato a tutto il resto mi sento un po' sommersa, soffocata, sovraccarica.


E penso di non avere la paglia.


23 settembre, 2012

Pensando a Parigi

In questi giorni di piatta ricerca, Darcy ed io abbiamo deciso di concederci un lungo weekend romantico a Parigi, a dicembre, col freddo, in clima pre-natalizio. Già pregusto, oh se pregusto.

Non fate quella faccia, lo so che una vacanzina non è la panacea di tutti i mali, lo so che sarà un piccolo strazio salutare la piccina e non vedere i suoi sorrisoni per quattro giorni.

Ma immaginatevi la scena.
E' mattina, la Ballerina è con la nonna, io sono a casa, in testa ho i pinzini che mi tengono indietro la frangia, in faccia ho una maschera esfoliante. Ho appena spento il gas, ho cucinato le zucchine da mettere nella quiche. La casa "profuma" di zucchine. Mi appresto a stirare: asse in pozione, vaporella carica, massa di roba che urla stirami pronta sul tavolo. Su suddetto tavolo, il pc è acceso, perchè nelle pause mi butto sui siti degli head hunters, sui portali del lavoro, sui social network. 
Capite? 

Quindi, dato che tra pochi giorni sarà il nostro anniversario, ma non potremo muoverci perchè LUI va a Londra (sì, non proprio Londra, altrimenti avrei già il biglietto in mano), abbiamo concordato quattro giorni parigini, visto che lui c'è stato solo per lavoro ed io l'ho vista in gita scolastica in quinta superiore, correva l'anno 1995...

Quindi se avete suggerimenti su dove cercare l'hotel, o proprio anche dell'hotel, siete benvenute!

11 settembre, 2012

Ottimismo, please.

Ho cominciato. Sono alla ricerca di un nuovo lavoro. 
La settimana scorsa sono andata dalla mia "consulente" della società di outplacement (tra l'altro, la sua quarta di reggiseno mi ha svelato il motivo dell'entusiasmo degli ex colleghi maschietti per codesta consulente) e insieme abbiamo discusso di competenze, obiettivi, priorità, situazione contingente. 
"Per il momento non si aspetti di trovare subito un impiego a tempo indeterminato, molto più probabile che si parta con contratti a termine"
"Ecco magari anche sullo stipendio...non si aspetti di trovare subito un trattamento analogo a quello che aveva prima..."
"Si certo, diciamo che la sua zona è abbastanza depressa quindi io metterei in conto almeno un periodo di pendolarismo"
"Non si aspetti di trovare il mercato del lavoro di 9 anni fa, quando ha trovato il suo impiego, perchè da allora è stato stravolto, in peggio"
"Suggerirei di stendere due cv, uno effettivamente corrispondente suo livello professionale ed uno di più basso profilo..."



Una ventata di ottimismo.




E io mi ritrovo un po' persa, persa nella mia bella cultura inutile, nelle mie Songs of Innocence che non servono a un gran che, con la mia mania di trovare inasattezze nei doppiaggi, con la mia tendenza a capire il perchè e per come una parola che in italiano è deambulatore, allora perchè cavolo in inglese è zimmer frame, se poi zimmer in tedesco è camera??? 

Come mi è accaduto spesso in questi mesi, mi sento un brava studentella senza talenti, con tante conoscenze fighette e inutili...

Ma non importa, io sono qui, pc sotto le mani, tazza di tè e musica che urla nelle orecchie. Niente ipod stamattina, faccio zapping su youtube, vado a cercare canzoni che non sento da tanto, canzoni che magari non sono neppure le mie preferite, canzoni un po' vecchie di quando ero tanto giovane. 
La musica dei 16 anni, niente di meglio per infondersi un po' di ottimismo. 

http://www.youtube.com/watch?v=gavcjNniIvk




04 settembre, 2012

Avrei voluto

Avrei voluto rientrare con un bel post sulle mie lunghe, bellissime vacanze.
Raccontarvi di quanto si sia divertita la Ballerina al mare, di come si sia presa la sesta malattia dopo 2 giorni che era con ME in montagna (e quindi, senza il suo pediatra). Avrei voluto raccontarvi di come abbia fatto progressi incredibili e ormai cammini spedita, sebbene tenendosi alla mano di chiunque le capiti a tiro. Oppure raccontarvi di come abbia gradatamente schifato gli omogeneizzati ed ogni tipo di cibo per bambini, preferendo gnocchetti con ragù, agnolottini al brasato, pizza, tome, panna, gelato e...olive.

In alternativa avrei potuto parlare dei miei nuovi propositi, delle batterie ricaricate, di come mi senta nuova dopo un mese di montagna, amici e grigliate. Avrei potuto spiegarvi come e perchè proprio da domani comincio seriamente a cercare lavoro; di come, per l'occasione, sia anche andata dalla parrucchiera a sistemare la mia chioma incolta. 

E invece. Invece proprio dalla parrucchiera la mia mente è stata colpita da una notizia che ha spazzato via tutto il resto. 
Altro che la mia bambina. Altro che le mie vacanze. Altro che il mio - futuro - lavoro.

Altro che gossip.
Qui si parla di roba seria. Pagine e pagine di riviste per raccontarci che

Fabrizio Corona va con Nicole Minetti, la quale per conto suo ha registrato un marchio di profilattici, i "Bunga bunga".

Giuro. L'ho letto stamattina su un qualcosa che definire giornale mi pare esagerato. Ma giuro che l'ho letto ed era l'una di pomeriggio e quell'ora non bevo.