28 dicembre, 2008

Nonostante...

...i prezzi dei negozi di alimentari che manco a Madonna di Campiglio,
le signore di città tutte visonate che parlano di impianti home theatre e forse non sanno cosa sono,
i parcheggi che sono insufficienti a causa della neve,
la simpatia della gente del luogo che in alcuni casi è totalmente assente,
i vicini di casa che capita siano un cicinìn invadenti,
la ricezione televisiva che, senza satellinte, consente di vedere Rai 1, Rai 2 e Rai 3,
alcuni condomini di rara bruttezza "ma sono una copia di quelli di Courmayeur",


...nonostante tutto ciò, tornare qui mi fa sempre un enorme piacere. Rivedere gli amici che rivedo solo qui, perchè durante l'anno siamo pigri, in fondo molti sono a Milano, organizzare con loro una semplice cena in casa per l'ultimo dell'anno, mi fa contenta. Insomma, non sono mai stata una da cenoni in ristoranti fighi o serate interminabili in carissime discoteche! Resterò sempre una pantofolaia che ama stare a casa sul divano a leggere quando fuori fa freddo e nevica, proprio come adesso.

27 dicembre, 2008

FF - Finalmente Ferie

Trascorso il Natale a suon di vitello tonnato, agnolotti, salami, insalata russa, tasca ripiena, formaggi di ogni sorta, uva, frutta secca e panettone, ora bisogna cercare di far fuori gli avanzi. La novità di quest'anno è proprio questa: io e Darcy ci siamo accaparrati tutti gli avanzi del Pranzo e, ben felici, ce li siamo portati qui in montagna. Ragion per cui se anche stanotte nevicasse e restassimo isolati, potremmo sopravvivere dei mesi.

Tra l'altro, anche in quanto a neve, non scherziamo per niente. Dopo pranzo siamo arrivati qua in montagna dove abbiamo trovato ad accoglierci un metro abbondante di neve giù in paese (pare che sulle piste non si vedesse un'innevamento simile da 15 anni). Tutti contenti abbiamo disfatto le valigie e siamo scesi in paese, commettendo un errore madornale: abbiamo preso l'auto (colpa mia, avevo freddo, strano a dirsi). In paese era il delirio più totale:
1. neve per terra
2. enormi cumuli di neve ai lati delle strade
3. orde di bambini allo stato brado e semi-brado scorrazzanti per le suddette strade
4. centinaia di sciatori e snowboardisti tornati alle auto che si cambiavano gli scarponi
5. auto...auto ovunque, per lo più turisti incazzosi e senza pazienza.
Miracolosamente parcheggiamo, ci dirigiamo in piazza sentendo forte e chiaro il richiamo del fuoco e del vin brulé: un bicchiere di fronte al falò è quel che ci serve per riscaldarci, siamo -5°!
Si sa, il vino apre lo stomaco (?). Sta di fatto che comincia a venirci un po' di fame, il freddo è pungente, quindi guardiamo le irrinunciabili vetrine (due) e torniamo alla macchina. Meno male che anche lei ha le scarpine da neve, altrimenti non so come ce la saremmo cavata.

Abbiamo cenato con cotechino e puré di patate (finta, quella in fiocchi, ma pazienza) e adesso siamo qui, sul divano a concederci una scorribanda nella rete, giusto per scrivere queste righe. Il programma della serata proseguirà con quello che passa per tele (speriamo un film cartone animato: negli ultimi giorni ho visto Cars, Alla ricerca di Nemo, Gli Aristogatti e Tarzan), libri, sudoku, cioccolata e biscotti...Mi spiace, molti saranno in disaccordo, ma non c'è vacanza caraibica che tenga e per cui me ne andrei via di qui.

24 dicembre, 2008

Buon Natale

Auguro un sereno Natale

agli amici che abitano lontano e che non vedrò
alle mie tante amiche in attesa...ma cos'è, un'epidemia? ;-) perchè sarà davvero un Natale speciale
ai compagni di scuola che ho appena rivisto con immenso piacere e a quelli che spero rivedrò presto
alla mia famiglia, perchè non hanno perso una figlia, ma hanno guadagnato un figlio maschio (come dice la mamma)
a mia nonna che sarà da sola, ma è di buon umore perchè si è alzata da sola e poi domani saremo da lei
ai colleghi con cui condivido le angherie del periforme, ma con cui mi diverto tanto
alle mie testimoni, perchè una vive un momento difficile, l'altra invece è dall'altra parte del mondo e passerà il Natale in costume da bagno e io spero tanto che questa serenità possa durare
al mio consorte perchè è così com'è
a me stessa, perchè il 2008 è stato un anno intenso, faticoso, a tratti difficile, pieno di alti e bassi e quindi ho tanto bisogno di riposo
ai miei lettori, quelli che ogni tanto passano di qui e leggono

Quest'anno la mattina di Natale non sarò a casa dei miei, il solito rituale non si ripeterà, non mi alzerò metre la mamma che sta preparando il thè, non aprirò i regali con loro, nel loro salotto, non farò la pigra sul divano con il gatto mentre aspettiamo le nonne e il papà inizia a preparare il pranzo.
Quest'anno sarò a casa nostra, anche se provvisoria, con Darcy, impaziente di dare inizio ad un nuovo rituale.

22 dicembre, 2008

23 ottobre 2008 - Ultimo giorno, Buenos Aires

Oggi facciamo i veri e propri turisti: visitiamo il quartiere Retiro, elegantissimo e pieno di antiquari e Recoleta, anch'esso pulito, elegante e famoso per cimitero dove riposano tanti argentini famosi, come ad esempio Eva Peron.
Nel pomeriggio, dopo il pranzo a La Biela - locale chic una volta frequentato dai piloti (ad esempio Fangio) - ci riposiamo un po' e poi ci dedichiamo ancora agli acquisti.
Per cena ritorniamo senza esitazione da Siga la Vaca, anche perchè passeggiare per Puerto Madero è proprio piacevole!
E' l'ultima sera, è ora di tornare a casa, il viaggio volge al termine e noi avremmo voglia di restare ancora.
Giusto, no? Meglio tornare con ancora un pochino di voglia di restare, che non aver desiderio di tornare a casa! Forse vorrebbe dire che qualcosa è andato storto...e a noi non è successo.
In fondo al cuore però c'è un pizzico di voglia iniziare la nostra vita, quella di tutti i giorni, a casa, ma questo viaggio sarà davvero indimenticabile e un'altra settimana nella zona di Bariloche ci starebbe proprio bene!

Arrivederci, splendida Argentina.

Un ultimo saluto dall'aereo, che quando si alza ci permette di ammirare ancora una volta la vastità di Buonos Aires e del Rio de la Plata.

22 ottobre 2008 - El Calafate - Buenos Aires

Ritorno a Buenos Aires in mattinata.
Dopo esserci riposati nella nostra confortevole camera, partiamo con un primo tour pomeridiano della città. Ci concentriamo su quello che viene definito "microcentro" percorrendo le strade pedonali dello shopping, tanto per cominiciare, Avenida Florida. Facciamo i turisti a tutto tondo, iniziamo con i primi acquisti di pelletteria, le borse e i prezzi sono irresistibili!
Per cena ci trasferiamo, a piedi, a Puerto Madero, quartiere (che avevamo già visitato con la guida) portuale riqualificato ed ora barrio elegante e tranquillo, pieno di raffinati ristoranti.
Consigliati dalla guida, Yamila, optiamo per il ristorante Siga la Vaca, frequentatissimo dai porteni, dove con un prezzo fisso intorno ai dodici euro, si mangia ad oltranza ottima carne alla griglia cotta sul momento!
Per fortuna per tornare in albergo ci aspetta una lunga passeggiata, l'ideale per cominciare a smaltire e arrivare in stanza con tanta voglia di nanna.

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21 ottobre 2008 - Gli altri ghicciai

Questa giornata è interamente dedicata alla navigazione. Su un imponente catamarano, navighiamo sul Lago Argentino e ci avviciniamo alla zona dei ghiacciai, incontrando durante il tragitto numerosi iceberg dalle mille forme e colorati di un brillante blu. Affrontando un vento gelido, ci avviciniamo prima al ghiacciaio Spegazzini e poi dobbiamo rinunciare alla navigazione verso l'Upsala perchè il passaggio è chiuso dai troppi iceberg.
Navighiamo quindi nuovamente verso il Perito Moreno, di cui vediamo un altro versante rispetto a ieri. Comunque e da ovunque lo si guardi, sorprende per la sua imponenza e la sua maestosità...non ci stanchiamo mai di guardarlo!

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19 dicembre, 2008

20 ottobre 2008 - Glaciar Perito Moreno

Alle 9.20 inizia la nostra escursione al ghiacciaio argentino più famoso: il Perito Moreno. Dopo un'ora di pullman, arriviamo al ghiacciaio, che sorprende subito per le sue dimensioni. Iniziamo un percorso panoramico che ci permette di osservare il ghiacciaio da diversi punti di vista. Aspettiamo di veder cadere in acqua qualche pezzo, ma quando capita purtroppo non siamo pronti a scattare la foto perchè stiamo cambiando l'obiettivo della macchina fotografica...
La giornata prosegue con una breve nevigazione verso il ghiacciaio attraverso un braccio del Lago Argentino, così abbiamo la possibilità di ammirare la maestosità del ghiacciaio dal basso, dalla superficie dell'acqua.
Terminata la gita, con il pullman torniamo in albergo dove finalmente ci scaldiamo...pure troppo, c'è il riscaldamento anche alle pareti!
Per cena come al solito ci fidiamo della guida e troviamo un ristorante molto carino dove assaggiamo il bife de la frontiera, ovvero filetto servito con uova e patate fritte, 'na roba leggera.

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18 dicembre, 2008

Intervallo nr.7 - E' inutile lottare...

...contro questo mal di testa. Credo che sarò arrendevole e lascerò che si impossessi di me. Tanto stasera c'è la cena aziendale...

16 dicembre, 2008

19 ottobre 2008 - El Calafate

La mattina del 19 ottobre è dedicata al relax. Rimaniamo un po' in albergo e ci riconnettiamo al mondo per un paio d'ore tramite internet, giusto per sapere cosa sta succedendo mentre noi viviamo questa avventura lontano da tutto e da tutti. Verso l'ora di pranzo passa a prenderci il pullman che ci accompagna all'aeroporto di Ushuaia e voliamo verso El Calafate.
El Calafate è un paese nato alla fine degli anni 40 unicamente per far fronte al crescente flusso di turismo, richiamato dai ghiacciai Upsala, Spegazzini e Perito Moreno. La crescita e la soprevvivenza di questo centro abitato sono completamente sostenuti dal turismo, per il resto la zona è alquanto inospitale: fa freddo tutto l'anno e intorno a noi vediamo a perdita d'occhio soltanto gelide praterie, dove la vegetazione è ridotta ai minimi termini. Il paese ha visto nascere come funghi strutture ricettive come alberghi, residence, ristoranti e numerosi negozi. Il centro della cittadina consiste in un viale alberato costeggiato da ristoranti e negozietti più o meno turistici. Questa crescita un po' indiscriminata fa sì che lo sviluppo del paese sia tutt'altro che omogeneo, le case sono ammassate in alcuni casi, isolate in altri, lo stile architettonico è abbastanza casuale, ma nell'insieme si tratta comunque di edifici piccoli e colorati, quindi il panorama alla fine non è spiacevole. Dal nostro albergo godiamo di una bella vista sul paese, un po' come ad Ushuaia e la stanza sembra quella di una baita di montagna.

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15 dicembre, 2008

Intervallo nr.6 - Emozioni sovrapposte

Sorpresa, delusione, sconforto, stanchezza, dolore (anche fisico, la cervicale mi fa impazzire), inadeguatezza, ira. Ecco tutto ciò che mi sento addosso oggi. E poi un forte, impellente, bruciante bisogno di cambiamento e di ritrovarmi; me e la dignità, che qui dentro mi hanno tolto. Perchè da oggi non so più cos'ho fatto negli ultimi cinque anni, non lo so più. Mi gira la testa per lo smarrimento.

12 dicembre, 2008

18 ottobre 2008 - Ushuaia, Terra del Fuoco

Dopo una bella dormita nella nostra magnifica camera, ben riposati ci alziamo presto per fare colazione. La prima gita del giorno è al Parco Nazionale della Terra del Fuoco, parte dell'escursione si fa con il treno de la fin du mundo ed in parte con il pullman. Il treno ha sostituito l'antico treno che portava i detenuti del carcere di Ushuaia nei boschi a tagliare gli alberi. I paesaggi che ci troviamo davanti agli occhi ci incantano, ogni angolo viene fotografato, i colori, gli animali, l'aria frizzante...tutto di questo luogo ci ricorda che siamo davvero "alla fine del mondo". Per fortuna la giornata è limpida, non fa molto freddo e il sole ci scalda nonostante il forte vento.
Dopo aver attraversato con il treno le zone boscose del parco, nel pomeriggio ci dedichiamo alla navigazione sul Canale di Beagle, canale interoceanico che collega l'Atlantico con il Pacifico. Durante la navigazione avvistiamo diverse speci di cormorani ed i leoni marini (finalmente capisco la diffirenza tra questi ultimi e gli elefanti di mare). Ultima tappa del catamarano è il Faro de la fin du Mundo. Dopo, c'è solo oceano fino al Polo Sud.
Ushuaia è una piccola e graziosa città di frontiera, costituita da tante piccole case che sembrano case delle bambole: colorate con tenui tinte pastello, decorate, con gli infissi bianchi e i tetti spioventi. Mi ricorda alcune foto che ho visto sui giornali di paesi scandinavi o dell'Alaska.
Il panorama affascina perchè dal mare (qui molto, ma molto blu) si innalzano subito le montagne che hanno le cime spruzzate di neve.
Rimpiangiamo un pochino di non avere più tempo da trascorrere qui...
Per cena usciamo e andiamo in centro, se così si può dire. Trovato il ristorante che ci indicava la guida, assaporiamo la deliziosa specialità locale, la casuela de mariscos, una zuppa di pesce densa e abbondante, con frutti di mare gustossisimi che difficilmente ci dimenticheremo!

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17 ottobre 2008 - Puerto Madryn - Ushuaia

La mattinata è dedicata all'escursione a Punta Tombo, dove c'è una popolatissima colonia di pinguini di Magellano. I buffi animali sono proprio vicini al sentiero, passiamo pian piano ed in silenzio tra le loro tane. Scattiamo un sacco di foto e osserviamo sorpresi quanto sembrino persone: si aspettano, si guardano, camminano insieme, dormono vicini...sono dolcissimi! Anche se pare che se si prova ad avvicinarli beccano!
Pranziamo al volo nel punto di ristoro e poi nel pomeriggio visitiamo un antico insediamento gallese, dove ci concediamo una pausa thè con tartine a dir poco deliziose.
In serata partiamo per Ushuaia, la città più a sud del mondo. Non nascondo che aspetto con ansia questo momento, questa tappa del viaggio, sono davvero emozionatissima.
Dopo un atterraggio a prova di vomito (Darcy lo definisce "imbarazzante"), finalmente arriviamo in albergo: si tratta di una splendida struttura in collina con un'altrettanto splendida vista sulla città. La camera è enorme, uno spettacolo! Lettone gigante, divano, scrivania...e spumante e cioccolato ad aspettarci, omaggio a tutti i neo-sposi. Mi sa che comincio proprio ad amarla, questa Argentina!

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16 ottobre 2008 - Peninsula Valdès

La mattina ci svegliamo immersi nelle nuvole, un freddo pungente ci accoglie quando usciamo per andare a fare colazione. Trascorriamo la mattinata alla spiaggia, di nuovo ad osservare il comportamento degli elefanti di mare...vediamo perfino un problematico accoppiamento...
Dopo un pranzo abbastanza leggero, aspettiamo il pullman che ci riporterà a Puerto Madryn. Lì ci riaccompagnano all'Hotel, dove ci hanno riservato una stanza pazzesca addirittura con due bagni!
Siamo stanchi, infreddoliti, ma felici. Ci concediamo un lungo bagno caldo, dopo di che usciamo per una deliziosa cena rigorosamente a base di pesce.

03 dicembre, 2008

Intervallo nr. 5 - Vita da sposa

Al lavoro mi stanno facendo incazzare, ma proprio tanto. Ieri sera ero di pessimo umore, ero triste e svuotata. Ho passato una notte tormentata, non ho riposato molto bene.
Stamattina Darcy si è alzato prima di me, mi ha preparato il caffè e me l'ha portato a letto con due biscotti al limone, dicendomi "Per iniziare la giornata con un po' di dolcezza".

E che tutto il resto se ne vada a quel paese.

28 novembre, 2008

15 ottobre 2008 - Peninsula Valdès - impressioni

La permanenza alla Peninsula Valdès, per quanto breve, lascia su di noi un'impronta indelebile.
Per noi non-giovani cresciuti nell'operoso nord italiano, per quanto in provincia, non è da poco trovarsi immersi nella natura come ci è successo qui. La cosa nuova, diversa, è che abbiamo vissuto questa natura in modo molto coinvolgente. Ricordo che dopo pranzo, dopo aver riposto in stanza i bagagli e dopo un riposino, ci siamo ritrovati con gli altri del gruppo di fronte al locale ristorante. Eravamo in sette più la guida, siamo saliti tutti su una jeep e ci siamo avvicinati alla spiaggia. Era pomeriggio, verso le quattro e mezza, il cielo era sereno; il sole, ancora abbastanza alto, scaldava un pochino l'aria fredda.
Parcheggiata la jeep abbiamo proseguito una decina di minuti a piedi lungo un sentiero sopra la spiaggia. Individuata una nutrita colonia di elefanti marini, abbiamo seguito la guida fuori dal sentiro giù, verso il mare, camminando sulla sabbia compatta. Ci siamo avvicinati piano piano, mantenendo un rispettoso silenzio, per non turbare o spaventare gli animali. Arrivati ad una decina di metri, ci siamo seduti tutti sulla sabbia e, con il sole che ci scaldava la schiena, abbiamo cominciato ad osservare il comportamento dei vari componenti della colonia. Il maschio dominante è al centro del gruppo, tutt'attorno ci sono le femmine, ognuna accompagnata dal proprio cucciolo (visibile chiaramente perchè di colore più scuro rispetto alle bestie adulte). All'esterno del gruppo ci sono i maschi detti "periferici": questi devono agire quando il maschio dominante per qualche motivo si distrarae e avvicinare la femmina più facile da raggiungere. Abbiamo assistito a diversi di questi movimenti, potendo sentire anche il verso gutturale e aggressivo del maschio dominante che si accorge dell'avvicinamento di un altro maschio.
Rimaniamo ad osservarli per parecchio tempo, in silenzio, mentre il sole tramonta, dietro di noi. Quando tramonta definitivamente, cominciamo a sentire freddo alla schiena e alle gmabe, quindi decidiamo di rientrare. Torniamo in camera emozionati, rilassati, felici. Stare lì, seduti sulla spiaggia di fronte all'oceano, otto persone in rigoroso silenzio, ad ascoltare la voce del vento e del mare, ad osservare gli animali mentre cala la sera e l'aria ci punge le guance. Non ci scorderemo mai di quei momenti e sono conscia che sentirlo raccontare, non può rendere l'idea di quanto sia stato magico.

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15 ottobre 2008 - Peninsula Valdès

Sveglia presto , ricca colazione e si parte da Puerto Madryn, dove abbiamo pernottato, per la Peninsula Valdès, dove ci aspettiamo di vedere diverse speci di animali locali.
Siamo proprio fortunati, la navigazione nella baia per osservare le balene è un vero successo: ne abbiamo viste davvero tante e da vicino! E' incredibile notare come questi enormi animali sembrino amare essere in compagnia dell'uomo, farsi guardare, è come se fossero un po' vanitose. Si avvicinano alle imbarcazioni, ci passano sotto, fanno gli spruzzi e saltano, è davvero uno spettacolo impagabile, per me senza precedenti, emozionante come pochi.
Durante il tragitto su strada verso Punta Delgada, possiamo scorgere volpi della patagonia (strani animali più simili a piccoli canguri con una fascia di pelo bianco sul sedere che fa sembrare che abbiano un gonnellino da tennis), guanacos (lama selvatici), nandù (struzzo della patagonia) avvoltoi e le lepri locali. Tutti rigorosamente liberi.
Il piatto forte della mattinata sono però i pinguini di Magellano che troviamo ad aspettarci in una spettacolare caletta. La guida ci aveva avvisati che ci sarebbe stata una sorpresa...ed eccoli lì, tanti piccoli pinguini con il muso rivolto verso il sole che non fanno una piega quando si accorgono di noi!
L'ultimo incontro ravvicinato è con gli imponenti elefanti di mare, che nel pomeriggio abbiamo poi osservato per ore stando seduti sulla spiaggia a pochi metri da loro, mentre il sole pian piano tramontava alle nostre spalle, lasciando spazio ad una fredda serata di primavera.
Ora una nota sull'albergo: qui a Punta Delgada pernottiamo in un complessino adiacente al faro (un'ex postazione militare riconvertita in hotel-ristorante). E' bello, pulito, accogliente e il personale è simpatico, disponibile e parla italiano, anzi, vuole parlare italiano!
A cena ci concediamo l'asado, agnello del posto cucinato secondo la ricetta tradizionale. A me normalmente l'agnello non piace, ma vi assicuro che quello era proprio buono...
Prima di andare a nanna, una serena e limpida nottata ci ha messo a diposizione una grande luna piena, la costellazione dello Scorpione, la croce del Sud e Giove.
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27 novembre, 2008

Intervallo nr.4 - Anna Bolena

Stamattina in un raro attimo di pace (il periforme non c'era), ho fatto un test su Facebook. "Che personaggio eri nel passato?"

Ecco, il risultato è Anna Bolena.

Devo essere contenta?

26 novembre, 2008

14 ottobre 2008

Visita guidata a Benuos Aires.
Premetto che io sogno di visitare la capitale argentina da ANNI, da quando sono alta un metro. Immaginatevi quindi con che spirito inizio la giornata. Sembro una bambina che vede i regali impacchettati la mattina di Natale.

La giornata inizia alle 11, quando dopo una ricca colazione, Yamila (la nostra guida a Buenos Aires) passa a prenderci per il tuor. In poche ore visitiamo numerosi quartieri ed i prinicipali monumenti cittadini. Scopriamo che Buenos Aires ha tre porti di cui solo uno attivo al giorno d'oggi. Vediamo i fortissimi contrasti dei quartieri: è un attimo passare dalle favelas vicino alla Boca ad eleganti zone ristrutturate.
In particolare visitiamo la Avenida 9 di luglio, la direttrice principale della città, larga ben 140 mt. e dove sorge un imponenete obelisco simbolo della fondazione di Buenos Aires. La Casa Rosada, in Plaza de Mayo; San Telmo, il quartiere del tango; la Boca, dove ci addentriamo nel Caminito e dove vediamo lo stadio del Boca Juniors; Puerto Madero, elegante zona ex-portuale ora completamente riqualificata dove spicca un moderno ponte di Calatrava; gli eleganti Racoleta e Palermo e molto altro. E' davvero una giornata intensa!
Alla fine del tour torniamo in aeroporto per scoprire che anche questa volta il nostro volo è in ritardo...
Più o meno alle nove però, siamo a già a Puerto Madryn, pronti per visitare la Peninsula Valdes.

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13 ottobre 2008

Questa mattina ci dedichiamo alla visita di Salta. La città ci svela quartieri eleganti, se non ricchi, ma anche tristi sobborghi...è buffo notare come alcune vie periferiche sembrino il set di un film di Robert Rodriguez (o Tarantino, appunto).
Ci spingiamo fino alle colline circostanti, in particolare visitiamo San Lorenzo, paese a 12 km da Salta, una volta meta di villeggiatura delle classi più abbienti, adesso centro residenziale di lusso, a tutti gli effetti parte della città. Chissà se è possibile teletrasportare una di queste splendide ville...
Nel pomeriggio, sul filo di lana, arriviamo in aeroporto, dove salutiamo Laura. Purtroppo il nostro volo è in ritardo di ben due ore, ci aspetta una lunga nottata.
Quando ormai è notte, arriviamo a Buenos Aires, dove possiamo riposare in una bella e moderna stanza di un centralissimo NH Hotel.
Appena tocchiamo il letto, crolliamo come salami.
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24 novembre, 2008

Intervallo nr. 3 - Il nostro magnifico idioma

Tempo fa avevo scritto le espressioni anglosassoni malamente utilizzate nell'ambiente lavorativo in cui bazzico. Malamente per due motivi: primo perchè spesso, per non dire sempre, esiste un'espressione italiana che potrebbe essere utilizzata senza problemi, secondo perchè a volte si italianizza l'inglese e vien fuori qualcosa di inascoltabile.
Qui però, capita anche di peggio. Si coniamo orrendi modi di esprimersi con l'italiano stesso. Ve ne cito alcuni: farsi la punta al cervello, essere sul pezzo, tenere un problema...solo per citarne alcuni. Va bene, la lingua è viva, cresce e si evolve, ma si può fare qualcosa contro espressioni di palese bruttezza?

20 novembre, 2008

12 ottobre 2008

Humauaca è una città isolata sita a circa 3000m. di altitudine. Per raggiungerla lasciamo la provincia si Salta e passiamo in quella della città di Jujuy.
Durante il tragitto visitiamo uno dei più importanti siti archeologici del sud America, presso la città di Tilcara. Quanto erano piccini gli autoctoni! Fanno sentire grande anche Darcy, anzi, lo fanno sentire un gigante.
In precedenza avevamo fatto una sosta a Purmamarca, cittadina rinomata perchè sorge ai piedi della collina dei sette colori (dovuti alle diverse conformazioni geologiche perfettamente visibili).
Quando finalmente giungiamo ad Humauaca, è ormai ora di pranzo e fa un caldo...il sole picchia forte.
Il menu prevede: milanese di lama - ottima! - involtini cotti in foglie di mais, insalata e macedonia. Il tutto per circa 5 euro...Bevande escluse però!
Durante il viaggio di ritorno ci concediamo una bella siesta sul pulmino prima di prendere un caffè a Jujuy e rientrare a Salta per la cena. Scegliamo di cenare a La Vieja Estaciòn, ristorante che ci consiglia Laura. La ragazza se ne intende! Apprezziamo degli ottimi piatti tipici e godiamo di un particolare spettacolo di danza argentina (non tango!).


Domani è prevista la visita guidata alla città di Salta, dopo di che ripartiremo alla volta di Buenos Aires.
Le province di Salta e Jujuy ci hanno colpito per il rosso che domina i paesaggi, l'asprezza delle montagne e la sconfinatezza delle valli. Qui sembra tutto un po' più "vero" rispetto a Iguazù, che per quanto incantevole, presenta fin troppi segni del passaggio dei turisti.

La di Salta città invece, in periferia ha un che di tarantiniano...strade dissestate, cani randagi, gente seduta per strada...
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19 novembre, 2008

Intervallo nr.2 - Il buio oltre la siepe

"Si alzi, signorina Jean Louise. Sta passando suo padre".



A quelle parole, piango sempre. Sia leggendole, che sentendole nella versione cinematografica. Ho riletto spesso quella parte del romanzo, mi piace troppo. Credo che sia uno dei miei libri preferiti in senso assoluto. Questa notte l'ho sognato, le parole mi giravano per la testa. E ho dormito benissimo.

Intervallo - Milano come Dublino?

Interrompo la narrazione del viaggio di nozze per raccontare al volo le sensazioni di ieri.

Sono andata a Milano per lavoro, cosa che capita almeno un paio di volte al mese. Di solito in questa stagione a Milano fa più caldo che nella mia città, perchè l'inquinamento scalda. Il cielo è bianco-giallastro, per le alte nuvole, immobili e uniformi, che coprono il cielo e si mischiano con lo smog, appunto. Giù sui pavimenti cittadini, si deposita qualcosa di scivoloso e insidioso, ma non si muove nulla, non un alito di vento. L'aria è stagnante e ha un'odore particolare, non molto gradevole a dir la verità.

Ieri era diverso. Quando sono uscita di casa, mi ha investita un'aria frizzantina totalmente inaspettata. Giunta a Milano, pensavo di trovare i soliti 2-3 gradi in più, invece no. Cielo plumbeo, nuvole basse e ben delineate si muovono sopra la mia testa, l'aria è gelida e c'è il vento. Si, si. Vento. La faccia punge, sento il freddo sulle gambe e respiro il profumo dell'aria che non ha il solito odoraccio, ma al contrario evoca in me qualcosa di bello. Scavo nella mia mente e capisco che quell'odore mi ricorda, non so perchè, Dublino. E dire che Dublino ha tutto un suo odore (non sempre buono).
Per qualche istante Milano mi è sembrata Dublino. Poi ho guardato in faccia le persone trafelate tutt'intorno a me: ed eccomi ripiombata in Italia. In Irlanda la gente al mattino ha un'espressione diversa in volto.

18 novembre, 2008

11 ottobre 2008

La sveglia all'alba vale il bellissimo viaggio che ci porta dalla valle di Lerma, dove sorge Salta, alla gola che conduce a Cafayate, cittadina di 12000 abitanti che si regge sulla produzione di vino (il Torrontès, un bianco fermo profumato e intenso, delizioso).
Dopo aver visto mille tipi di formazioni geologiche, uno spuntino al volo e molte soste fotografiche, giunti proprio a Cafayate visitiamo la più importante cantina della città e degustiamo questo pregiato vino argentino, il Torrontès appunto.
Dopo un pranzo a base di empanadas e un giro a piedi per la città propizio per la digestione (le empanadas sono squisite, ma non proprio leggere), ripartiamo, pronti per vedere con altra luce e da diversa prospettiva, gli scenari visti al mattino.
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10 ottobre 2008

Giornata dedicata al trasferimento da Iguazù alla città di Salta passando da Buenos Aires.
Arriviamo a Salta alle 21.00, giusto il tempo di posare le valigie ed uscire a cena. L'albergo è un "bunbunin": poche stanze, stile coloniale, arredamento retrò con una punta di kitch. Ci piace!
Per cena ci facciamo consigliare da Laura, la nostra guida per tutta la permanenza a Salta. Andiamo nel quartiere dei locali, dove, vista la fame, il primo posto che ci ispira fiducia viene scelto. Mangiamo spiedini di manzo con verdure, empanadas, birra e caffè. Spendiamo circa 10euro a testa!!! Il locale viene automaticamente promosso a pieni voti, anche perchè era tutto buonissimo.
E poi...nanna presto, perchè la sveglia suona alle 6.15!!!
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10 novembre, 2008

9 ottobre 2008

Iguazù.

Ore 7.00 sveglia!!! Alla faccia del viaggio di nozze riposante...ma l'abbiamo scelto noi quindi...siamo subito pronti e reattivi anche perchè la sera prima siamo crollati alle dieci come due sacchi di patate.
Alle 7.40 passa a prenderci la guida, subito dopo facciamo un giro per raccogliere turisti in altri alberghi e poi via, direzione parco di Iguazù.
Arrivati in loco, sbrigate le formalità di biglietti e identificazione dei vari gruppi, ci aspetta un carinissimo treno (guarda cosa non fanno per il turista medio americano!) che ci porta all'interno del primo sentiero, il Paseo de la Garganta del Diablo, dove tra nebbia, spruzzi e "secchiate" d'acqua, vediamo lo spettacolo di ieri, ma dal lato argentino. E' altrattanto bello, è "complementare" non si può dire quale lato sia più bello.
Riprendiamo il treno, eccoci al Paseo Inferior dove ci attende un percorso di un chilometro per andare a vedere i salti da una prospettiva tutta nuova.
Dopo un pranzetto a base di empanadas (specialità del nord dell'Argentina: fagottini al forno o fritti ripieni di carne molto speziata oppure prosciutto e formaggio. Da provare!) riprendiamo il cammino del Paseo Superior dove tra passerelle sospese e sentieri ben tracciati (ancora un grazie al turista medio americano), arriviamo a vedere in tutta la loro maestosità le cascate, dalla Garganta fino al Salto Bossetti...siamo senza fiato.
Alle 16.00 la gita volge al termine, siamo stanchi, bagnati, ma molto felici e soddisfatti. Torniamo all'hotel dove ci godiamo un po' di meritato riposo.
La nostra giornata si conclude a cena in un bel locale "Il gallo nero" dove sbafiamo
bistecche e costolette!
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8 ottobre 2008

Buenos Aires-Iguazù

Dopo innumerevoli ore di volo, giungiamo finalmente nella ridente e umidissima cittadina di Puerto Iguazù, famosa per le sue "Cataratas" (da cui il nome del nostro hotel) e per i casinò, illegali in Brasile e meta di tutti gli scommettitori d'oltre confine e non solo.
Nemmeno il tempo di riposare e partiamo subito per il percorso turistico delle cascate di Iguazù lato brasiliano: che spettacolo, le parole non possono descrivere quello che abbiamo visto e provato e nemmeno le foto rendono giustizia a questo luogo di incantevole e rara bellezza.
Bagnati come pulcini facciamo ritorno in hotel non senza aver perso un po' di tempo ad espletare formalità alla dogana: i brasiliani lasciano passare senza visti, gli argentini ne rilasciano addirittura due!
Dopo una doccia acquisiamo nuove forze e affrontiamo l'ultima fatica della giornata: la ricerca di un buon posto per la cena. La fidata Lonely ci guida in un bel locale dove per pochi dollari (15 a testa) mangiamo come dannati e ci offrono pure il caffè!
Adesso nanna, che domani si prosegue con Iguazù lato argentino.

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7 ottobre 2008

Milano-Roma

Dopo un breve tragitto da Vercelli a Linate, siamo finalmente partiti per Roma e poi per Buenos Aires; dopo uno scalo e cambio di aeroporto nella capitale argentina, ripartiamo subito per Iguazù, alla volta delle cascate più belle del mondo. Dopo quasi 24h di volo arriveremo a destinazione?? E i nostri bagagli...? Siamo fiduciosi che tutto andrà per il meglio.

06 novembre, 2008

Resoconto di viaggio

Durante il viaggio in Argentina, ogni sera (o quasi) io e Darcy abbiamo aggiornato un piccolo diario, un resoconto stringato di quello che avevamo visto e visitato, le emozioni provate e anche i cibi assaggiati. Domani, se riesco a ritagliarmi uno spazietto per farmi un po'di 'azzi miei, comincerò a riportare qui il resoconto, così scriverò parole che risalgono esattamente ai momenti che descrivono, non saranno veri e propri ricordi, ma impressioni e pensieri a caldo.

30 ottobre, 2008

Argentina capitolo 1

Partiamo dall'inizio: perchè proprio l'Argentina?

Quando ha cominciato a serpeggiare la voce del mio matrimonio, dopo il ristorante, l'ora e la chiesa, la quarta domanda era sempre relativa alla destinazione del viaggio di nozze. Alla mia risposta le reazioni erano, molto spesso: "Ah", "Bello", "Ma è un posto sicuro?", "Perchè così lontano?", "E perchè non l'Australia?".
Un'ondata di entusiasmo.

La ragione va ricercata in parte nel fatto che era un posto che metteva d'accordo me e lo sposo, in seconda battuta bisogna risalire alla mia infanzia, quando assai precocemente mi sono appassionata al fumetto Mafalda. Non so perchè, ma è stato amore. E dire che capivo solo un terzo di quello che leggevo. Mi toccava chiedere in continuazione spiegazioni a mia madre che, santa donna, con pazienza mi ha chiarito le idee su come stava messo il mondo e l'Argentina in particolare negli anni 60.
Da allora il mio interesse per quel luogo è sempre rimasto forte, nonostante Maradona. Scusate, puristi del calcio e tifosi del Napoli, sarà un genio, ma a me è sempre stato un po' sulle palle.

Essendo un paese sconfinato, occorre molto tempo per visitarlo decentemente, quindi quale migliore occasione del viaggio di nozze?
Poi io non sono una da vita da spiaggia. Punto primo, per me esporsi al sole è un calvario che comporta un esborso di denaro insensato per l'acquisto di creme solari per me salvavita, punto secondo dopo cinque giorni di vita stanziale mi strarompo le scatole.
Ecco quindi come è maturata la scelta.


Garantisco che è valsa la pena. L'Argentina regala paesaggi da togliere il fiato, ci sono foreste tropicali, deserti, aspre montagne, pianure sconfinate, laghi, ghiacchi, mari favolosi...e poi gli animali! Foche, pinguini, nandù, guanacos, solo per citarne alcuni. La gente è socievole, la vita costa poco e si mangia benissimo.

A breve scriverò ancora, queste parole non bastano affatto per descrivere tutto ciò che ho visto, provato e portato a casa - nella mia testa e nelle più di mille foto scattate.

28 ottobre, 2008

I'm back

Sono tornata e presto comincerò a raccontare....

Ciao a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

30 settembre, 2008

Fatica...

E' che uno alla stupidità non si abitua proprio mai.

Resto sempre allibita di fronte a certi comportamenti, ad un certo modo di sparare sentenze senza conoscere il contesto delle situazioni, resto senza parole se mi soffermo a pensare con quanta leggerezza le persone giudicano.

Va bene, ad una settimana dalla partenza per una strepitosa vacanza, non dovrei essere così sottotono, ma è stata una giornata lavorativamente massacrante, in cui tante persone mi hanno dato dei problemi, al punto da pensare "ma ogni tanto va liscio qualcosa in questo lavoro?". In giornate come oggi, mi viene da dire NO. Poi ci sono mementi assai migliori, si ride, ci si diverte, si fanno cose interessanti. Che fatica però!

29 settembre, 2008

October

Una triste, ma bellissima canzone degli U2, dall'omonimo album.
Da sempre uno dei miei mesi preferiti, forse insolitamente, proprio perchè così fortemente autunnale.
Il mese dei compleanni di tante persone care, da tanti anni, fin da bambina.
Il mese in cui la mia città si riempie di odore di fumo delle castagne.
Il mese in cui ormai si ha ingranato con il solito ritmo, superato il trauma post-estivo.
Il mese in cui rientra in vigore l'ora solare.
Il mese in cui ho scelto di sposarmi.


Sta per arrivare.

Basta veramente poco

300g di farina bianca, 150g di burro, 2 tuorli, un pizzico di sale, la buccia grattugiata di un limone, un vasetto di marmellata qualsiasi.
Amalgamate tutto tranne la marmellata. Quando otterrete un impasto omogeneo e compatto, fate una pallottola e lasciatela riposare mezz'oretta in frigo. Passati i 30 minuti, stendetela su una tglia imburrata (o con carta forno) lasciandone un po' da parte per fare i listellini. Spalmate sulla pasta un generoso strato di marmellata, con l'avanzo di pasta fate i listelli e stendeteli sopra la marmellata per dare alla torta l'aspetto di una crostata.
Infornate per mezz'ora circa a 180°.
Un delizioso profumo di pasta frolla al limone invaderà la vostra casa.

26 settembre, 2008

Senza titolo

In questo periodo in cui sprizzo gioia da tutti i pori, le brutte notizie arrivano come fulmini a ciel sereno.

Oggi è successo così, come anche un paio di settimane fa. Sono un po' sottosopra. E poi ho la brutta sensazione che queste cose capitino a persone buone, indifese e che forse hanno già altri casini...

Mi sento vergognosamente fortunata.

Cameretta

Quando mi sono infilata sotto le coperte, ieri sera, mi sono soffermata un attimo a riflettere sulla mia cameretta, non so bene per quale motivo. Mi sono guardata intorno: ho osservato la libreria, le tende, i mobili bianchi, i peluches, la tappezzeria a fiori. Conosco ogni minimo angolo di quella stanza che per tanti anni è stata il centro del mio piccolo mondo, il mio rifugio, il luogo protetto dove potevo essere chiunque e paradossalmente dove mi sentivo più libera che non all'esterno, fuori di casa. Conosco perfettamente la piega che fanno le tende, il rumore delle tapparelle, l'odore che c'è negli armadi, gli effetti di luce che si creano quando, al buio, vedo la luce filtrare dall'esterno. Ricordo quante volte ho giocato da sola, o con Daniela, oppure quando venivano da me nel pomeriggio le compagne di scuola. Ricordo quando, un po' più grande, mi rifugiavo lì dentro a disegnare, a scrivere, con la musica che mi pulsava forte nelle orecchie.
Strano che questi pensieri mi vengano solo ora: in questi giorni sono dai miei per questioni di comodità, ma in realtà vivo in un'altra casa da quattro anni. Sarà perchè sto per cambiare casa di nuovo, non so.
Mi mancherà la mia cameretta...

25 settembre, 2008

Mattimonio

Capisco che nella vita si desideri sposarsi una sola volta: al solo pensiero di riaffrontare tutto questo casino c'è da sentirsi male.

Quello che mi sta proprio sulle palle, ma proprio tanto, è che a me interessa solo festeggiare il giorno più bello della mia vita con le persone a cui voglio bene. Voglio che queste persone stiano bene, trascorrano una bella giornata, mi stiano vicino condividendo la mia euforia, mangino e bevano con gusto, festeggino con me e Darcy.
Invece...a contorno ci sono delle storture che distolgono l'attenzione da quanto sopra descritto: la chiesa dev'essere addobbata a dovere, in maniera fine, ma non da sembrare spoglia, ma neanche troppo pesantemente, altrimenti fa tamarro. Il ristorante deve servire pietanze di qualità, con cibo di stagione, con porzioni non troppo scarse, altrimenti fa barbone, ma neanche troppo abbondanti, altrimenti che brutto tutti sti sprechi. L'abito della sposa: dev'essere sobrio, ma non troppo misero e dev'essere sfarzoso, perchè è pur sempre un abito da sposa. L'acconciatura....ricercata, ma non pretenziosa, stilosa, ma non triste.
Non parliamo poi dell'abito dello sposo che lì proprio non capisco niente, per me è una landa misteriosa e inesplorata.
E l'auto...bisogna per forza farsi prestare il coupé da un amico ricco o noleggiare una macchina d'epoca?

Io di tutte queste cose, me ne sono altamente fregata.

Io e Darcy abbiamo scelto gli abiti che ci piacevano, senza pensare agli altri. Ho scelto la mia acconciatura pensando a quella che avevo in mente fin da bambina, deludendo la parrucchiera che aveva in mente tutt'altro. Ho scelto i fiori che mi piacciono di più, anche se qualcuno già mi ha detto che non sono adatti a me (???).
Non abbiamo voluto il pranzo in ville o castelli per farci fighi: mangeremo in un agriturismo sulle colline, dove abbiamo assaggiato delizioso cibo e il loro ottimo vino, in una bella sala drappeggiata di bianco che mi ha conquistata e dove può entrare senza problemi una persona sulla sedia a rotelle.
Voglio che mi porti in chiesa mio fratello (perchè per me lo è) con la sua auto, qualsiasi essa sia.


23 settembre, 2008

Ho freddo

Ho freddo, in ufficio si congela. Di accendere il riscaldamento non se ne parla e io sono qui con il giubbotto addosso a digitare sulla tastiera, con le maniche fino a metà mano con solo le dita, intirizzite e gelide, che fuoriescono.
Ho le caviglie fredde e i piedi pure. Il naso, soprattutto, è freddo e il naso è il mio termometro: se è freddo lui, vuol dire che ho freddo in generale. Tutto ciò sommato alla gran voglia di star qui dentro che già normalmente ho...

Vorrei una cioccolata calda, la coperta che mi ha regalato Ila, il mio gattone e soprattutto vorrei essere sul mio divano. Chiedo forse troppo?

19 settembre, 2008

Ieri sera, concerto dei Bluebeaters...

Che cosa c'è
c'è che mi sono innamorato di te
c'è che ora non mi importa niente
di tutta l'altra gente
di tutta quella gente che non sei tu

che cosa c'è
c'è che mi sono innamorato di te
c'è che ti voglio tanto bene
e il mondo mi appartiene
il mondo mio che è fatto solo di te

come ti amo
non posso spiegarti
non so cosa sento per te
ma se tu mi guardi
negli occhi un momento
puoi capire anche da te

che cosa c'è
c'è che mi sono innamorato di te
c'è che io ora vivo bene
se solo stiamo insieme
se solo ti ho vicino:
ecco che c'è

18 settembre, 2008

Ricordi di scuola

Ieri notte, quando ho spento la luce, ero ancora agitata per l'emozione che avevo in circolo.

Alle 18 passate da qualche minuto arrivo all'appuntamento: è proprio vero, ci stiamo ritrovando dopo 21 anni dalla fine della quinta elementare. Siamo in pochini, il tempo era poco e non abbiamo potuto essere efficientissime nell'organizzazione, ma anche così, è andata benissimo. Alcune facce sono uguali, impossibile confondersi, altre invece, sono cambiatissime, irriconoscibili. Ciò che mi ha colpito di più però, sono le voci: noi ragazze abbiamo le stesse identiche voci di vent'anni fa, i ragazzi invece hanno delle voci per me nuove, che non conosco! Scolando tre bottiglie di vino rosso e mangiucchiando stuzzichini e patatine, proviamo a sintetizzare vent'anni di vita: parliamo di lavoro, di famiglie, di figli ("Chi di noi ha figliato?" chiede senza mezze parole la Vale), parliamo di dove sono e cosa fanno quelli che non sono potuti venire (in certi casi, la vita ha davvero superato la fantasia...), pensiamo a chi non c'è più e brindiamo.

Avevo timore di ritrovarmi tra persone che conoscevo vent'anni fa, non tra persone che conosco da vent'anni. Avevo paura che non avremmo saputo cosa dirci, che saremmo stati in imbarazzo. Invece ho visto occhi felici, ho visto persone davvero partecipi e contente per questa idea balzana di fine estate. Abbiamo snocciolato ricordi buffi fissati chissà come e chissà perchè nelle nostre testa, ma abbiamo anche guardato avanti. Siamo stati bene, l'unico rimpianto, non aver potuto contattare più gente, non aver avuto tempo e mezzi. E quindi? Ci rifaremo a Natale, quando il Fede e la Fede torneranno qui, quando proveremo a farci tornare pure la Nico, quando io e Paola avremo tempo di utilizzare le nostre fantastiche doti di investigatrici. Sono depositaria di una piccola cassa comune accantonata per la nostra cena Natalizia, quindi niente scherzi, la cena si farà.

12 settembre, 2008

Soddisfazioni

Dopo 2 settimane di orrendo lavoro, finalmente ieri sera una cena piacevole tra pochi colleghi durante la quale ci siamo deliziati, oltre che con ottimi finger foods e hamburgers, con pinte e pinte di una Guinness come Dio comanda!!!

Basta, volevo solo dire questo.

10 settembre, 2008

Vento

E' dallo scorso weekend che in città soffia un insolito vento, fresco, piacevole, che accarezza le guance, ma non fa lacrimare gli occhi. E' strano, qui di solito regna la calma totale. A me il vento piace, mi ha sempre dato la sensazione di movimento, cambiamento, progresso. Come se spazzasse via il vecchio, la polvere, per portare limpidezza e novità.

Vedremo.

02 settembre, 2008

Una sera dopo cena

Domenica sera a casa dei miei (dove sono ancora accampata come una profuga di lusso) abbiamo trascorso un dopo cena fichissimo. Per prima cosa, abbiamo guardato la partita, Fiorentina-Juventus. Vi garantisco che assistere a tale evento sportivo senza farsi del male o far saltare il matrimonio - dei miei - è stata una ardua impresa, ricca di soddisfazioni. Finito l'incontro, che per il quieto vivere di tutti è finito in parità, abbiamo rispolverato le diapositive del mio battesimo. Perchè questa ventata di ricordi? Perchè del mio battesimo restano poche, misere diapositive, dei 3 rullini che mio padre aveva scattato quel giorno e io non le avevo mai viste. Già, perchè al momento di spreparare il tavolo dopo i festeggiamenti, le mie nonne, prese dal sacro fuoco dell'ordine e della pulizia, oltre che i rimasugli del pranzo, hanno cestinato anche 2 rullini di mio padre. Quello che è sopravvissuto era il primo, già iniziato e di conseguenza contiene davvero pochi scatti. Domenica sera le abbiamo guardate. Mio papà ha rispolverato il telone e il proiettore (c'erano forti dubbi sul suo funzionamento), la mamma ha recuperato le diapositive e Darcy aspettava incuriosito. A dir la verità, i miei erano piuttosto perplessi su questa cosa, non avevano molta voglia di incasinarsi la serata guardando quel vecchiume. Invece poi hanno cambiato idea. Nelle diapositive c'erano i nonni, i bisnonni, gli zii che adesso non ci sono più. Alcuni di loro ancora abbastanza giovani, perfettamente in salute, molto diversi da come li abbiamo visti in tempi più recenti. La bisononna era già tanto anziana, piccola e curva, con in testa il foulard da cui spuntavano riccioli bianchi. Anche i bisnonni denunciavano i loro annetti. Ma i nonni e gli zii dei miei...beh, alcuni di loro nel 1976 erano più giovani di quanto siano i miei adesso. Vestiti in stile perfetto anni settanta, con gli occhialoni ancor più grossi di quelli che sono di moda in questi anni...Trovare quelle immagini è stata una splendida sorpresa.
I miei si sono emozionati (io pure) e mio papà è subito partito con l'idea di andare da un fotografo e chiedere se le diapositive possono essere passate in digitale.
Alla fine della serata abbiamo guardato più diapositive di quelle che avevamo in programma, siamo andati ben oltre il mio battesimo.
Ma che bella serata.

29 agosto, 2008

Non ce la farete

No.

Non ce la farai, piccola creatura, piccola dentro e fuori, tutta ancheggiamenti e S sorde, non ce la farai a farmi sentire un'incapace, non riuscirai a farmi pensare che sei meglio di me.

Non ce la farai, personaggio periforme come un barbapapà, ma non dotato della loro serena tranquillità. Esagitato, goffo urlatore, non riuscirai mai a farti legittimare. Non da me.

Non ce la farai biondino slavato fintomilanese. Non mi farai venire l'angoscia. Nulla può angosciarmi, non adesso.

Non ce la farai, manga giapponese a cui manca la vena sexy, secca acciuga dal passo da SS, a farmi montare il nervoso. Perchè ormai, ti guardo e passo, niente più.

27 agosto, 2008

Ponteggi, capelli e buoni propositi alle soglie del fumoso autunno

Che poi sembra il titolo mal tradotto di un romanzo di Fannie Flagg. Ma non mi veniva niente di meglio. Perchè in questo periodo sono piuttosto incasinata e la stanchezza comincia ad opprimermi e confondermi. Cercando di riordinare le idee: ho dei problemi a casa, da lì la necessità di tornare dai miei. Sono ancora da loro, me la sto prendendo comoda perchè essere coccolata è piacevole, soprattutto in questo periodo. I problemi casalinghi ieri sera sono stati risolti, ma stamattina hanno montato il ponteggio. Già perchè casa mia, carina, accogliente e curata all'interno, esternamente necessitava di urgenti cure e anche piuttosto violente. L'amministratore ha deciso che questo è proprio il momento adatto per partire coi lavori. Va beh, mi permetto di dissentire, ma non gliene frega niente. Poi: domani ho la prova capelli. Allora da un lato è una liberazione, nel senso che finalmente vedrò il risultato, il motivo, della sofferenza a cui mi sono sottoposta negli ultimi mesi per tenere in testa questa lunga massa pesante. D'altro canto, non ho minimamente idea di come cavolo pettinarmi, ma spero mi verrà in mente qualcosa.
Sabato: prova vestito. E lì son dolori. Per prima cosa devo sperare di non essere ingrassata, poi che il vestito mi piaccia ancora! Alla fine dei conti, l'ho preso un sacco di mesi fa, con questa storia che bisogna partire con ampio anticipo...magari sabato scopro che non mi fa più impazzire come ai tempi che furono. Ma in questo caso infausto, ci sarebbe ben poco da fare, ormai me lo tengo. Quindi se c'è soluzione, perchè mi preoccupo? e se non c'è soluzione, perchè mi preoccupo?

Ma proseguiamo. L'estetista ieri era chiusa, il cartello recitava: riapertura martedì 2 settembre. Il che significa che pulizia viso e manicure devono aspettare. No, non faccio le unghie quadrate col bordo bianco, non mi piacciono, anche se tutte continuano a dirmi che sono belle.
Il ristorante mi chiamerà a breve per andare a provare il menu e per sapere il numero definitivo dei partecipanti al pranzo, numero che ovviamente ad oggi ignoro. Sistemerò anche questo.
La tipografia latita, la confetteria (si chiama così?) pure.
Ah, cazzo (mi è scappato, scusate) devo anche andare dal fiorista...
In tutto questo casino, stamattina in radio ho sentito che chi fa un minimo di sport con regolarità, ha un aspetto fino a 15 anni più giovane.
Devo porre rimedio a questa mia mancanza.

Perchè ho scritto fumoso autunno? Perchè qui intorno, in autunno tagliano il riso e le stoppie vengono bruciate agli angoli delle risaie. Il fumo delle stoppie dona all'autunno locale un profumo e un'atmosfera del tutto particolari.

25 agosto, 2008

Sono tornata bambina

Per cause di forza maggiore che non sto a spiegare, da venerdì sono temporaneamente tornata a casa di mamma e papà. A vivere, intendo. Spero sia solo questione di pochi giorni, perchè tutte le mie cose, i miei vestiti, i miei libri e le mie scarpe, le mie piante sono a casa mia; la mia vita è a casa mia.
Ma c'è un MA.
Mamma e papà sono tutti contenti che io sia tornata da loro: mamma ha ritrovato la vena della cuoca, mio papà mi ha degnamente sistemato la mia ex stanza (diventata uno studio ormai quattro anni or sono), il gatto mi accompagna in ogni stanza...Insomma, tutti mi trattano con un riguardo particolare, sono felici di avermi di nuovo lì che bazzico per casa ed esprimono così la loro contentezza, prodigandosi per me. Così, al mattino trovo la colazione pronta, il pranzo e la cena sempre coi miei piatti preferiti, mio papà fuma rigorossamente sul balcone, rinuncia a guardare qualsiasi tipo di corsa su Sky (eccetto la Formula 1, quella la guardo anch'io), in casa circolano giornali di arredamento (una mia piccola fissazione), posso ascoltare la musica che voglio senza lamentele...in poche parole, mi stanno viziando, sono tornata bambina. E io mi sento la principessa di casa. Un po' mi piace, servita e riverita come non succedeva da anni. Ammetto che ne sto approfittando un pochino...
C'è da chiedersi quanto resisteranno, loro.

21 agosto, 2008

Spaghetti

COM'E' ANDATA

E. "Amore"
D. "Dimmi"
E. "Ho voglia di spaghetti alle vongole"
D. "Possiamo andare a prendere del sushi stasera al take away"

COME SAREBBE DOVUTA ANDARE


E. "Amore"
D. "Dimmi"
E. "Ho voglia di spaghetti alle vongole"
D. "Tesoro, stasera ti porto in quel bel ristorante dove siamo stati dopo Natale con Simo e Giò e dove abbiamo mangiato così bene, ricordi?"

OPPURE

E. "Amore"
D. "Dimmi"
E. "Ho voglia di spaghetti alle vongole"
D. "Tesoro, stasera ti porto in quel bel ristorante al mare dove siamo stati l'anno scorso a marzo, ricordi?"



Poi dicono che i popoli non si comprendono tra loro...non serve andare tanto lontano!

Riflessione di mezza estate

C'è stato un periodo in cui ero orgogliosa di me stessa. Perchè ho conseguito una laurea, perchè ho comprato casa, perchè ci sono tante persone che mi vogliono bene, perchè ho un buon lavoro, perchè - ultimamente - sto costruendo una famiglia nuova di zecca.
Resta tutto valido, per carità. Ma una piccola, acuta fitta nel fianco mi dice che qualcosina è stato lasciato per strada. Il problema è semplice: quando mi sono laureata, ormai sei anni or sono, credevo di riuscire, prima o poi, a inseguire i miei sogni professionali. Poi però ci si scontra con una realtà ben diversa che conosciamo più o meno tutti. Ti fai un culo quadro per laurearti in tempi accettabili e con una votazione decorosa e poi finisci a rincorrere stage in posti dove non te ne frega niente e magari manco ti pagano. Poi si passa dallo stage al contratto interinale, di nuovo in un posto che non interessa, ma è pur sempre un miglioramento. Intanto lavoro, pensiamo tutti, per il lavoro-che-vorrei, mi sto attrezzando, intando faccio qualcosa. Nel frattempo il contratto interinale scade e si rinnova tre o quattro volte finchè, con una gran botta di culo, ecco arrivare una proposta di contratto a tempo indeterminato. Vorrai mica non cogliere l'occasione? E via, si riparte. Esperienza nuova, tutto da imparare. E' ciò che hai sempre voluto fare? Naturalmente no, il settore in questione è in crisi, è chiuso, è una casta...bla bla bla. Quindi, accetta la nuova proposta e niente lamentele, il lavoro al giorno d'oggi è un lusso, non un diritto, poter scegliere non è contemplato.
Gli anni passano e la tua esperienza matura e si forma in un settore di cui francamente, ti frega ben poco. Qualche soldino l'hai messo da parte, il lavoro in sè diventa sempre più avvilente (già non era la tua passione in partenza...), quindi, ricominci a cercare. Ma scopri che là fuori, è l'esperienza fatta che conta. Chissenefrega se sei laureato in qualcosa, l'importante è cos'hai fatto negli ultimi cinque anni in cui hai lavorato. E lì capisci che sarà molto difficile riprendere le fila del lavoro-che-vorrei-fare, perchè ormai hai intrepreso una strada e molto probabilmente ti toccherà seguirla. Tutto sommato, il posto che hai è così male? Boh, qualcuno dice anche che ci sai fare. Qualcuno ogni tanto dice che c'è una piccola nerd, nascosta sotto la faccia di una innamorata di John Donne.

19 agosto, 2008

Sono tornata

Ed è come se non me ne fossi mai andata. Nel senso che una settimana è troppo poco; non si fa in tempo ad ambientarsi, che è già ora di tornare a casa e bastano un paio di giornate con il tempo non proprio bello e i piani sono in gran parte rovinati. Ma va bene lo stesso, per quest'estate va bene così e non mi voglio lamentare visto che tra un mese e mezzo sarò di nuovo in ferie e questa volta per ben tre settimane.

Di bello c'è stato che in questi giorni di ferie ho respirato aria buona, in tutti i sensi. Fisicamente ero in montagna, quindi va da sè che l'aria fosse migliore di quella che respiriamo qui nel catino della pianura padana. Però ciò che intendo dire è che mi sono nutrita di buone sensazioni. Stare a casa mia tra le verdi montagne già di per sè ha su di me un effetto benefico notevole, in più quest'anno una serie di eventi a contorno hanno migliorato la situazione.

Con Ila per esempio. Ho passato giorni ad arrovellarmi e preoccuparmi per lei, poi invece a ferragosto l'ho trovata bene, abbastanza bene. E mi sono resa conto che per certe cose è come se vivessimo agli antipodi del mondo, non potremmo essere più diverse! A volte riesce ad essere così snob, è pazzesco! Lei è quella che deve avere pure i tappetini del cesso firmati...eppure, credo sia una delle persone più generose del mondo. E non lo dico perchè mi ha fatto un regalo superlativo, parlo di un altro tipo di generosità. Senza contare poi quanto mi conosce! Quanto? Mi ha consigliato un libro e dopo poche pagine già mi stavo commuovendo perchè le protagoniste mi ricordavano lei e me...e alla fine ho letto il libro in pochissimi giorni, divorandolo, nonostante prima di cominiciarlo non gli avrei dato un centesimo.

Poi Maddina, che si ricorda sempre di me nelle date significative. Litiga con il consorte, pur di venire da me e anche se alla fine non la spunta lei, io capisco e soprattutto lei sa che io capisco, so quanto e cosa significasse per lei venire a trovarmi proprio lì, dove il marito non ha voluto andare. Ma io lo so, lui no, o forse crede di sì, ma in realtà per certe cose è anni luce lontano da noi, da lei.

La Lory che ha il lapsus froidiano e mi chiama proprio quando me l'aspetto, anche se per tutt'altro motivo. La vedo così raramente che dimentico di che colore si è fatta i capelli da una volta all'altra. Ma poi non cambia mai niente. E mi telefona per darmi in anteprima e in gran segreto la notizia dell'anno. Al telefono vorrei urlare e abbracciarla, anche perchè si ricorda di mia nonna, si ricorda di tante cose, è una persona che non dimentica, soprattutto non dimentica quanto c'è stato di buono, le cose belle.

La mamma. Con cui come nella migliore tradizione, litigo furiosamente proprio la mattina in cui parto. Come nostro solito, tragedia greca, con pianti e lacrime (anche di coccodrillo). E' sempre stato così, dubito che le cose tra noi potranno mai cambiare, ma forse è meglio, considerando che potrebbero anche peggiorare! La sua sensibilità a volte mi devasta: non è venuta con me a scegliere i fiori per la chiesa e, non paga di tal gesto, la prossima settimana, quando farò la prima prova dell'abito, forse "sarò in montagna, non so se vengo". Salvo poi rendersi conto che essendo io la sua unica figlia, forse dovrebbe darmi un po' più di attenzione...e non solo per queste cose, anche per faccende un po' più pratiche che per ora ho totalmente gestito da sola. Ma poi viene fuori che fa così perchè teme che io mi incazzi perchè lei si intromette, io sono talmente ruvida...va beh, è un cane che si morde la coda, non ne usciremo mai...

Poi è successo che ho ripreso dei contatti, li sto riprendendo, nonostante la distanza (e non parlo solo di spazio, anche di tempo).

E in fondo a tutto questo c'è Darcy. Ma su di lui mi turbinano in testa talmente tanti pensieri, che non riesco ad organizzarli. Riesco soltanto a realizzare che comincio davvero a mal sopportare di svegliarmi la mattina e non trovarlo vicino a me.

06 agosto, 2008

Non ne poteva più...voleva proprio nascere!

BENVENUTO PICCOLO EDOARDO!!!

23 luglio, 2008

Estate 2008

Ricordo con sottile malinconia il periodo in cui il canto delle rondini e l'odore dell'autan significava vacanze. La scuola finiva, anche per mamma, quindi al mattino ci si svegliava con calma, colazione alle volte al bar, facevamo una passeggiata in centro, accompagnavamo la nonna a fare la spesa e poi tornavamo a casa a preparare il pranzo. Il tutto con il sottofondo musicale della radio che trasmetteva le tipiche canzoni estive con la scadenza breve come quella di uno yogurt.
Andavo in piscina con le amiche: ero sempre, sempre, sempre la più bianca e quella con le protezioni altissime nello zaino, il mio invicta viola e verde. Il mio inseparabile zaino conteneva anche la smemo, l'occorrente per scriverci - per lo più stilografiche con inchiostro colorato, a pensarci adesso portarle in piscina mi sembra piuttosto rischioso - il walkman (roba preistorica, insomma), il portafoglio, il costume di ricambio e il necessario per la doccia. Passavano così intere giornate, in cui respiravo un'impagabile aria di libertà dagli impegni scolastici.
Quando anche mio papà raggiungeva le sospirate ferie, facevamo le valigie e ci trasferivamo in montagna e lì cominciava un'altra vita fatta di passeggiate, escursioni, pranzi e cene della nonna.

Oggi mi è venuta una punta di voglia di tornare indietro a quei giorni, ma poi mi è passata subito. Non sono abituata a rimpiangere i tempi passati, non lo faccio quasi mai.

Ora lavoro tutto il giorno, quest'estate farò una sola settimana di ferie a cavallo di ferragosto, sono stanca e non ne posso più di un sacco di gente, ma va bene così...ad ottobre mi aspetta la Patagonia.

22 luglio, 2008

Ho tanta voglia di andare qui...

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Scarpe

ballerineLo ammetto. L'ho fatto di nuovo. Ieri sono andata a fare 2 passi dopo il lavoro e del tutto non intenzionalmente ho acquistato un paio di scarpe. Il fatto è che ero stanca e annoiata da un pomeriggio che definire palloso è dire poco. E poi, è da mesi che facevo il filo a quelle ballerine, solo che avevano un prezzo improponibile. Comode, estive ma non troppo, color tortora, ottime coi jeans, con un pantalone più elegante, ma anche con una gonna. Come si fa a farne a meno?
Quando sono iniziati i saldi, le hanno scontate del 30%...ed erano ancora troppo care. Ieri, di fronte ad un 50% di sconto, non ho saputo dire di no. Sono entrata, ho detto il mio numero e appurato che c'era, le ho provate e comprate. Era destino.

A volte capita

Messaggio per chi in questi giorni, mi avvicina come se mordessi e mi dice: cos'hai, spero di non averti fatto niente di male, c'è qualcosa che non va, ti vedo strana, ti sento lontanta....

Non è che uno può essere sempre a mille;
sempre riposato,
sempre di buon umore,
sempre disponibile per fare due chiacchiere,
sempre tranquillo per una telefonata,
sempre disponibile per prendere un caffè,
sempre ben disposto a interagire col prossimo.
Capitano giornate in cui si è molto presi dal lavoro, dalla casa, dalla famiglia, dalle spese, dai conti...capita di avere mal di testa, di essere stanchi, di aver bisogno di ferie.
Capita di avere un capo imbecille, capita di dover svoglere un lavoro ingrato.
Capita di non essere proprio sempre a mille.

Ciò non significa che io sia incazzata, lontana, strana, distante, bla bla e bla!!!

21 luglio, 2008

Matrimonio altrui

20 Luglio 2008. Primo matrimonio dell'anno, una compagna di università.
Il cielo ci aiuta, è parzialmente coperto quindi non c'è il caldo micidiale che ci si potrebbe aspettare. Sveglia alle 8 del mattino, in piedi alle 8.20, pronti per partire alle 9.45. Io sfoggio un vestito marrone testa di moro un po' stile impero, con stola che sfuma verso il rosa e gioielli in tinta, quarzo rosa, ametista e tormaline. Scarpe tortura assicurata con un tacco per me vertiginoso. Darcy in blu scuro con camicia glicine chiarissimo. Belli come il sole, alle 10.20 parcheggiamo. Lo sposo è già trepidante davanti alla chiesa. La sposa è puntuale, la cerimonia e in versione sprint, il prete è giovane e forse affamato. Dopo il lancio del riso e le foto di rito, la carovana infiocchettata si muove in direzione ristorante. L'aperitivo è in giardino: spumante e cocktail con focaccine, pizzette, scaglie di grana e patatine, tutto il necessario per uccidersi ancor prima di cominciare. Un gruppo di senza vergona saccheggia il buffet matrimoniale pur non essendo invitati (poi li noterò seduti nella sala accanto alla nostra) con una naturalezza disarmante, roba che io sarei morta piuttosto che farmi un numero del genere. Dopo essere sopravvissuti all'aperitivo, alle 14.00 ci mettiamo a tavola. Darcy, ormai avvezzo ai pranzi nuziali, stima il caffè per le 18.00. E ci azzecca. Dopo 4 antipasti, un sorbetto, 2 primi, 2 secondi, la torta nuziale, i dolci a buffet e la macedonia, finalmente i sospirati caffè.
Tanti saluti e baci agli sposi e ci defiliamo. Prima di raggiungere l'auto, rompo il tacco destro per la seconda volta (mi era già successo, ora provvederò a picchiare il calzolaio), ma ormai non mi incavolo neanche, tanto l'obiettivo è andare a casa e mettermi comoda. Cosa che avviene alle 19 passate. Sono 11 ore che sono in ballo. Dopo una serata in totale relax, a mezzanotte mi butto nel letto e crollo istantaneamente. Che fatica. Ed era il matrimonio di qualcun'altro.

11 luglio, 2008

Domanda

Vi sembra corretto che le case editrici ripubblichino romanzi già editi da altre case editrici cambiandone il titolo?

Lunedì pomeriggio ero in libreria e mi è capitato proprio questo: vedo un romanzo su uno scaffale, l'autrice mi piace, quindi lo apro e leggo la trama. Ma l'ho già letto!!! Certo, con un titolo diverso, molti anni fa. E dire che stavo per comprarlo. "Per amore di Elena" di Elizabeth George, edito da Mondadori, è diventato "Corsa verso il baratro" edito da Longanesi. Stavo per comprarlo...meno male che sono stata così furba da leggere la trama, perchè il titolo nuovo stava per trarmi in inganno.

So che non si tratta di un caso isolato, sono capitati altri casi simili. Sia come sia, secondo me è un'abitudine antipatica. Ecco.

08 luglio, 2008

Parigi

Vado a Parigi due giorni, parto oggi, nel tardo pomeriggio. Ma prima di invidiarmi sappiate che vado per lavoro e andrà di culo se riesco a vedere qualcosa che non sia l'hotel e l'ufficio.
Però Parigi è Parigi e solo pensare che ci vado mi fa stare meglio.

PARIGI

04 luglio, 2008

Amicizia tra uomo e donna?

A parer mio, esiste. Lo dico perchè lo vivo, ogni giorno, da una vita. Due delle persone per me più care al mondo, quelle con cui so di avere un indissolubile rapporto di amicizia, sono uomini. Sono amici tra loro, sono diversissimi, due persone strane nel complesso, ma splendide. Siamo cresciuti insieme e per quanto possa sembrare un luogo comune, conta. Sono le classiche persone che so di poter chiamare a quasiasi ora, qualsiasi giorno. Loro sanno di poterlo fare con me...e lo fanno, soprattutto uno dei due. Sono fortunata, una mosca bianca, un'aliena? Boh. Ho anche amiche donne. Sono selettiva, mica asociale. In ogni caso non credo che si possa generalizzare, io detesto le generalizzazioni e i luoghi comuni.
Purtroppo in questi giorni sto vedendo sulla pelle di un'amica, quanto sia difficile per il prossimo pensare che una donna possa essere amica di un uomo. Quanto sia più facile e gustoso pensare che siano amanti (dato che lei è fidanzata), oppure che lui sia innamorato, ma lei lo respinga, oppure che siano innamorati e stiano lottando contro i loro indomabili sentimenti...Molto più facile abbandonarsi a questo scenario da soap opera, alimentarlo con fatti solo supposti, o del tutto immaginari, piuttosto che pensare "caspita, quei due sono amici".

03 luglio, 2008

Je déteste ça

Non sopporto il malignare per il gusto di malignare.
Il voler cercare del marcio a tutti i costi.
Non sopporto che ci sia gente che non ha nulla mi meglio da fare che parlar male degli altri.
Mi manda in bestia la sistematica ricerca della magagna (per dirlo con un termine locale).
Non sopporto l'accanimento, il gusto del pettegolezzo cattivo.
Mi sorprende vedere questi comportamenti da parte di persone da cui non me l'aspettavo.
Mi sorprende vedere questi comportamenti da molte più persone di quante mi immaginassi.
Non sopporto che poi vengano mascherati da disinteressata apprensione, mentre è un'indagine finalizzata alla cattiveria gratuita.
Mi dà in testa chi sa solo tirare conclusioni affrettate.

Mi dà in testa ora che le vittime sono degli amici, chissà se lo sono anch'io.

27 giugno, 2008

Ricordare e dimenticare #2

Forse il mio ultimo post è criptico. Però stamattina va così.

Ho fatto un tragitto in treno di buon'ora, con il caldo che, come me, cominciava a svegliarsi. Ho inforcato l'iPod e ho ascoltato canzoni che mi hanno riportata indietro nel tempo. Guardando fuori dal finestrino, ripensavo a tutto quello che la musica faceva riaffiorare nella mia mente. La musica è talmente evocativa, tanto quanto i profumi. Così mi sono resa conto che ho chiuso tante porte, nell'ultimo anno. Io sono fatta così, per quanto riguarda gli amici, gli affetti...è da quando ho 13 anni che professo il "meglio pochi, anche pochissimi, ma buoni, piuttosto che tanti conoscenti di cui non so che farmi". Nonostante questo non credo di avere pochi amici, quindi sono fortunata, ma è anche vero che la mia falce è sempre pronta a tagliare qualcuno, se ritiene sia il caso. Come dicevo, nell'ultimo anno ci sono stati diversi tagli e ne ho patito. Inutile negarlo, ci sono stata male, quando qualcuno mi delude, ne soffro, non riesco a fregarmene. E quando i rapporti si troncano, nonostante il torto subito, la persona in questione mi manca, mi manca quella di prima, quella che credevo di conoscere, quella che non mi aveva delusa. Adesso comincio a riprendermi. Anche alla luce delle ultime evoluzioni, sto superando il problema, se di problema si può parlare. Riflettendo bene, non mi interessa più molto, sono convinta di aver deciso per il meglio, non ho rimpianti.
Certi momenti, certe situazioni, le sensazioni legate a determinati episodi...quelli restano. Rimangono lì nella memoria, il ricordo potrà affievolirsi, ma la memoria resta. Ma in certi casi, occorre dire basta, senza fare marcia indietro, senza esitare, magari stando male per un po' di tempo. Poi però passa e resta solo il bello. Senza rimpianti.

Ricordare e dimenticare


...And no doubt I’m going to remember all the flames of the fire we’ve got...



 

Maybe I've forgotten the name and the address
Of everyone I've ever known
It's nothing I regret...


25 giugno, 2008

Oggi mi viene da dire....

....questo:


IL DESTINO E' QUEL CHE E', NON C'E' SCAMPO PIU' PER ME

23 giugno, 2008

Adios!

E' inutile negare l'evidenza: questa cavolo di nazionale mi sta proprio a cuore. Ieri sera ero a casa dei miei a cena, quindi mi sono trattenuta da loro scambiando nervosamente sms maligni con Darcy per tutta la partita. Era una cosa più da amico-tifoso che da fidanzata, ma io sono fatta così, con la nazionale mi infervoro. Sarà per la frustrazione che vivo durante tutto il campionato (tifo una squadra che non ha la maglia a righe e non è la Roma), sarà il patriottismo di fondo, non lo so.

A casa dei miei si crea una strana atmosfera, perchè d'estate, con le finestre aperte, dal cortile arriva l'eco di tutte le altre famiglie che hanno la tele accesa sulla partita. E' un'atmosfera che sa di estate, di vacanze estive, di rondini che cantano, di libertà, di gelati, di zanzare che ronzano, caldo che ti ammazza. Quasi tutte le grandi avventure degli azzurri per me hanno avuto questo sfondo.
Ricordo la pena di Messico 86, l'amarezza mista ad allegria di Italia 90, gli improperi contro Sacchi di USA 94, il nervoso di vedere i "cugini transalpini" trionfare a casa loro durante France 98, l'incazzatura cocente degli Europei 2000, la pochezza di Giappone/Corea 2002 e la prova opaca degli europei del 2004, con la Grecia trionfante. Tutte queste manifestazioni hanno avuto quello sfondo familiare.
Tranne i mondiali in cui abbiamo trionfato. Già, perchè nell'82, quando ero sì piccina, ma già capivo qualcosa, eravamo al mare in una località pesantemente invasa da turisti tedeschi, ahiloro. E due anni fa, ho visto un paio di partite da me, una in aeroporto e la finale l'ho mezza ascoltata su un taxi per poi vederla terminare trionfalmente da amici.

Quindi vedere le partite della nazionale dai miei sarà pure romantico, nel senso più ampio del termine, ma porta una sfiga pazzesca.

Ma dato che non sono superstiziosa, credo che casa dei miei, alla fin fine, non abbia colpe. Sarà forse colpa della nostra punta prinicipale, che avrà anche uno stacco da terra degno di Bolle, fa pure le spaccate in aria, ma io forse segno di più. Sarà forse colpa del nostro coach, che scende in panchina in giacca e cravatta manco andasse al CDA della sua azienda (brutta abitudine di molti, a dire il vero) e ignora per la maggior parte del tempo Del Piero. Sarà forse colpa della squadra intera, che dopo aver ribattuto il simpatico Domenech, si è sentita arrivata. Non lo so.

Tanto per cominciare, eliminerei la natuella: decisamente non se la meritano.

19 giugno, 2008

Riassunto delle puntate precedenti

Sono stata via due giorni, ho preso un sacco di pioggia (a Rimini), un bel raffreddore e senza accorgermene siamo già oltre metà di una nuova settimana. Sottolineo, senza che me ne accorgessi. Ho un forte bisogno di vacanza, ma per ora non se ne parla. Comunque, durante questa mia fase di iperimpegno+torpore, sono successe tante cose:

L'Italia le ha suonate alla Francia e a quell'antipatico di Domenech. Nella mia città c'erano caroselli manco avessimo vinto sti Europei; sono usciti i titoli dei temi della maturità e pare ci fossero errori clamorosi; la Marsilio ha finalmente deciso di pubblicare un romanzo che aspetto con ansia da sei mesi, ma la sciagurata libreria sotto casa prima di sabato non me lo fa arrivare; il Don ha dato a me e a Darcy l'idoneità per sposarci. Questo significa che a breve i nostri nomi saranno in bella vista nella bacheca del comune; ho comprato 2 paia di scarpe, il bisogno era estremo; ho consegnato un bel po' di inviti e ne ho spediti altrettanti; la mia mamma ha festeggiato 60 anni con una bella cena, una borsa e un paio di orecchini nuovi; l'Irlanda ha bocciato il Trattato di Lisbona; è uscito l'ultimo album dei Coldplay e più o meno lo so già a memoria; ultimo, ma non per importanza, sembra che finalmente sia arrivata l'estate. Buon sole a tutti.

09 giugno, 2008

10 motivi per cui stamattina avrei fatto bene a restare nel mio lettone!

1. E' lunedì
2. Vero, c'è il sole, ma sono chiusa qui dentro - ufficio - e nel weekend ho fatto la temeraria, ho messo i sandali e mi sono lavata i piedi due volte in due giorni
3. Ho avuto freddo tutta la notte
4. Conseguentemente, ho dormito male
5. Non so se posso andare al concerto dei Coldplay
6. La mia sensibilità è superiore alla media, quindi viene urtata molto spesso, tipo ieri.
7. Giovedì devo partire per un posto che non mi piace per vedere gente che mi piace anche meno. Meno male che c'è Darcy con me.
8. Non sopporto più i miei capelli che di notte mi avvolgono il collo e tentano di strozzarmi...e non posso tagliarli.
9. Manca un sacco di tempo alle ferie..
10. Hamilton è un immenso cretino

05 giugno, 2008

Terapia antitristezza

Scarsa autostima? Periodo un po' critico? Pensa alle cose belle che hanno detto di te!

Ecco il consiglio che mi ha dato un'amica. Per seguirlo al meglio, metto il tutto nero su bianco. Queste sono le frasi più particolari e carine che ricordo mi siano state dette.

"Colei che porta il riso dalla terra del riso.
Colei che ama l'Irlanda"

"Da un'amica ti puoi appisolare sul divano senza chiedere scusa anche se sai di averle fatto saltare la serata. Nei momenti difficili basta guardarsi negli occhi per sentirsi più forti"

"Come Elisabetta I, hai i capelli rossi, la pelle bianca e gli occhi neri dei Bolena"

"Sei strutturata di testa, capace, preparata, perseverante, simpatica e di compagnia oltre che di bell'aspetto. Importante per me e tanti altri."


Direi che basta. Anche se forse un po' di shopping sarebbe coadiuvante!

03 giugno, 2008

Hockey

Eravamo ad Amsterdam ed io guardavo un po' di tele mentre Darcy indugiava sotto la doccia. Ero spaparanzata sul lettone che cercavo di trovare qualcosa di comprensibile, quando ecco che mi imbatto nelle notizie sportive. Mi soffermo interessata: "Pare che lo sport più praticato in Olanda sia una specie di hockey a piedi che si gioca sull'erba con delle mazze più corte" dico a Darcy quando finalmente riemerge dal bagno. Lui mi guarda con compassione e dice "Certo, è lo sport nazionale: l'Hockey a Piedi. Che poi, in tutto il resto del mondo, si chiama hockey su prato".

Mi prende in giro ancora adesso...

29 maggio, 2008

Ecco perchè non farai mai carriera, Elizabeth

Capo. "Ma sabato evadono gli ordini?"
Elizebath. "In teoria no, in amministrazione evadono fino a mezzanotte del 30, poi restano a disposizione per eventuali problemi burocratici, ma se arriva un ordine il 31 difficilmente verrà evaso. Almeno così mi ha detto la responsabile amministrativa".
Capo. "Siii, va beh, ma scusa, se abbiamo un'offerta con data di efficacia 31, lo devo evadere lo stesso"
Elizabeth, sorridendo. "Ma capo, il 31 è sabato, io personalmente non emetterei mai un'offerta con data di efficacia che cade di sabato!"
Il Capo mi guarda gelidamente
Capo."Mah....ai miei (riferendosi ai suoi diretti collaboraori) io le ho approvate".
Silenzio. Il Capo se ne va.


A quel punto si intromette una mia collega che, involontariamente, stava ascoltando. Ridendo come una matta mi dice "Elizabeth, tu non puoi dargli del cretino così!!!"

E dire che io non me ne sono neanche accorta.

28 maggio, 2008

Riordinare le idee

Sto cercando di riordinare le idee, perchè ho un gran casino in testa e devo fare ordine; devo, altrimenti divento matta. Per prima cosa, una doverosa premessa: sono a pezzi, stanca, esaurita, senza energie, consumata. Devo tener duro fino a sabato compreso, perchè sabato molto probabilmente lavorerò e poi...un po' di tranquillità. Tutti quelli a cui dico che a maggio batto la testa contro i muri per il gran lavoro mi chiedono immancabilmente: "Fai la commercialista?" No, cazzo, almeno questa sventura l'ho evitata. Mi scuso con i commercialisti che amano la loro professione, ma io sono felice di fare altro. Questo "altro" comporta comunque la follia di maggio. Ma sta per finire. Dicevo, devo riordinare le idee. Ecco una to do list che può essermi d'aiuto contro un ricovero alla neurodeliri.

1. andare a vedere le piastrelle per la casa nuova
2. andare a ritirare il fichissimo vestito che ho comprato ieri
3. finire il libro che sto leggendo
4. programmare il weekend romano con Ilaria
5. cominciare a guardare i prezzi per l'Irlanda
6. andare con mamma  a vedere i sacchetti per i confetti altrimenti impazzisce lei
7. far stampare un po' di foto, è una vita che voglio farmi un album!
8. finire il corso prematrimoniale
9. comprare un bel regalo per il compleanno di mamma
10. dormire, dormire, dormire....

Si può fareeeeee.

26 maggio, 2008

Sonnet XXIII

Ieri sera a letto, mi sentivo un po' sola e triste. Avevo freddo alle braccia e il pensiero del lunedì mattina che si avvicinava mi dava un senso di oppressione allo stomaco. Ho provato a leggere qualche pagina del libro che ho iniziato pochi giorni fa, ma ad un certo punto ho notato che la lettura non riusciva a rapirmi. Allora mi sono alzata, sono andata in soggiorno e da uno scaffale ho tratto uno dei volumetti a cui sono più affezionata di tutta la mia modesta (o forse neanche tanto) biblioteca: Shakespeare, Sonetti.
Partendo dal primo, ne ho riletti alcuni e come ogni volta, ci ho trovato qualcosa in più. Ieri sera è stato questo, che mi ha rapita ed è riuscito ad accompagnarmi verso un po' di tranquillità
.















































As an unperfect actor on the stage
Who with his fear is put besides his part,
Or some fierce thing replete with too much rage,
Whose strength's abundance weakens his own heart.
So I, for fear of trust, forget to say
The perfect ceremony of love's rite,
And in mine own love's strength seem to decay,
O'ercharged with burden of mine own love's might.
O, let my books be then the eloquence
And dumb presagers of my speaking breast,
Who plead for love and look for recompense
More than that tongue that more hath more express'd.
O, learn to read what silent love hath writ:
To hear with eyes belongs to love's fine wit.


Tracce


Il tempo passa, vola. E a volte, di certe cose, non lascia traccia.


16 maggio, 2008

Gnocchi alla parigina

Mi pare giusto condividere parte di ciò che imparo di volta in volta al corso di cucina. Milady chiede chiarimenti sugli gnocchi alla parigina. Ed eccoci qui.

Fate sciogliere 100gr di burro in una pentola antiaderente. Quando il burro è sciolto versate 25-30 cl di acqua (qualcuno usa il latte, per renderli più ricchi) e portate a ebollizione. Appena l'acqua bolle toglietela dal fuoco e in un sol colpo buttate nella pentola 150 gr di farina setaccciata mescolando molto energicamente. Otterrete una "palla" che si stacca dalle pareti della pentola. A quel punto aggiungete 4 uova incorpoeandole una alla volte e poi un po' di parmigiano.
Mettete l'impasto in una tasca da pasticcere e tagliate gnocchetti i circa 1 cm e mezzo.
A parte preparate la besciamella, fate scaldare l'acqua per bollire gli gnocchi e imburrate una teglia da forno.
Quando l'acqua bolle, salate normalmente e versateci gli gnocchi: questi saliranno e si gonfieranno un po'. Una volta gonfi, scolateli pian piano e metteteli nella teglia, coprite gli gnocchi con la besciamella e poi ricoprite il tutto con un generoso strato di parmigiano grattugiato. Infornate a 180°  e gratinate. Quando gli gnocchi saranno gonfi e dorati, sfornate, servite e occhio alla lingua!

15 maggio, 2008

Corso di cucina

Come avevo annunciato qualche tempo fa, lunedì ho iniziato un corso di cucina: una lezione a settimana per due mesi circa. Alla prima lezione eravamo ben in quattro: tre future spose e una neosposa con grandi difficoltà tra i fornelli. Quando arriva il cuoco, sembra di stare sul set di una di quelle trasmissioni di cucina: si mette il suo camice nero (se si può definire così, probabilmente c'è un termine più appropriato) con il nome ricamato sopra, dispone sul bancone piatti, piattini e ciotole, riempie gli stessi con tutti gli ingredienti dosandoli sapientemente con una bilancia hollywoodiana. E via, parte lo show! Lui esegue, spiegando materiali, temperature, fiamme, condimenti, bevande da associare...e noi quattro a prendere appunti come forsennate. Dopo due ore e mezza di spadellamenti e non poche risate, le pietanze sono pronte:


  • gnocchetti parigini

  • galletto cotto al forno nella creta

  • filetto al sale

  • bianchetto piemontese (uno spezzatino di vitello)

  • frittura dolce (semolino e mela)


Dato che il corso lo prevede, dopo la preparazione, abbiamo cenato. Il cuoco aveva pure portato un'ottima bottiglia di vino rosso, con cui abbiamo accompagnato i cibi. Non ce n'era molto a testa, ma ci siamo ampiamente sfamate e soprattutto...era tutto quanto delizioso.

La prossima puntata sarà dedicata alla preparazione di salse e minestre. Vi farò sapere.

14 maggio, 2008

Cliffs of Moher

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Le Cliffs of Moher sono delle meravigliose scogliere che si trovano nella contea di Clare, in Irlanda. Si estendo per circa otto chilometri e la cima più alta supera i duecento metri. Dalle scogliere si scorgono le Aran Islands e la baia di Galway, cittadina da cui non distano molto.
E' uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi che abbia mai visto. Ed eccomi lì, intirizzita dal vento, ma molto emozionata. Di lì a poco sarebbe uscito uno splendido sole....Ricordo che non riuscivo più a staccare gli occhi dallo strapiombo, dal mare che si scontrava contro la roccia, dal verde prato che ricopre la superficie delle scogliere....
Ho tanta voglia di tornaci!

Spero che La Francy abbia incluso questo luogo stupendo nella sua sospirata vacanza! Una volta laggiù cosiglio di sedersi per qualche istante sul prato ad ascoltare il rumore del mare e poi, se possibile, di ascoltare Midnight Walker di Davy Spillane, riempiendosi gli occhi di quel paesaggio....