21 dicembre, 2007

Natale a casa mia

Finalmente è arrivato l'ultimo giorno.
Una settimana di delirio si chiude proprio con l'inizio delle mie vacanze di Natale. Mai come quest'anno sento un bisogno fortissimo di farmi coccolare dalla mia famiglia, è come se stessi regredendo e stessi tornando bambina. Forse a Natale regrediamo un po' tutti, non so. Sto anche provando ad essere più buona...ma con certa gente è proprio difficile, ma tanto tanto...

Comunque, regressione o no, non vedo l'ora che sia la mattina di Natale e vedere i miei che scartano i due pensierini che ho per loro, con il piccolo Rory che fa il matto tra la carta dei pacchi buttata per terra. La mamma farà il thè e io mi spalmerò sul divano della cucina, facendo la pigra. Sorseggerò il thè mentre mamma legge il televideo e papà parte bene con uno yogurt. Resterò lì rannicchiata e fatta su in una coperta il più possibile.
Alle 10.00 papà andrà a prendere la Lili e la Bruna, le nonne, che per l'occasione si saranno vestite "un po' frufru", come dice la Lili.
Poco dopo le 12 cominceranno ad avere fame, quindi ci siederemo a tavola  e mangeremo  vitello tonnato, melanzane e cavolfiori fritti, cotechino, salame, agnolotti, brasato....
Dopo il panettone, l'uva che porta bene e la frutta secca che fa ingrassare come niente al mondo, telefoniamo a Roma per sentire come procede il Natale all'altro pezzo di famiglia: di solito quando noi siamo al caffè loro stanno scaldando l'acqua per le fettuccine.
Poi, come ogni anno, dopo il pantagruelico pranzo, mio papà si addormenterà sul divano col gatto sulla pancia (il che comprometterà la digestione) e io, mamma e nonne chiacchiereremo tutto il pomeriggio lavando i piatti e risistemando la cucina tagliando la giacca a tutta la città.

AUGURI A TUTTI!!!

19 dicembre, 2007

La frase di ieri




Ciò che alla fine trovi,
dipende da ciò che stavi cercando.



12 dicembre, 2007

Aiuto

A volte sento che mi manca la forza di continuare a esprimermi e a combattere per arrivare ad una condizione migliore. Sento che mi sfugge la voglia, la determinazione. Perchè sono stanca di sentirmi raggirata: se taccio, lascio il mio destino in mano agli altri, se parlo (e finora ho sempre parlato) le mie parole vengono usate come altre armi contro di me. Come dire, chi c'è dall'altra parte ha il coltello dalla parte del manico e rigira sempre la frittata dalla sua parte.
Quindi, il 20, a cinque giorni da Natale, cosa farò? Come ogni volta mi incazzerò, solleverò polveroni e poi ne pagherò le conseguenze, oppure starò zitta, prendendo tutto lo schifo che mi arriva addosso senza neanche fiatare?
Aiuto.

11 dicembre, 2007

Dicembre è un mese crudele

Dicembre è un mese crudele è il titolo di uno dei gialli più belli che io abbia mai letto. Mi è piaciuto perchè è scritto benissimo, si svolge nella provincia ingese, a dicembre appunto, quando tutto è coperto da una spessa coltre di neve, che nasconde i rumori, le case e i misteri. Bellissimo davvero.

Ma a parte questa piccola digressione, quello che avevo in mente è la crudeltà alimentare. Ecco il mio programma, a partire dall'inizio del mese:

2 dic - cena pantagruelica dai miei
8 dic - cena pre natalizia in risotteria
14 dic - cena dai cugini di Darcy
15 dic - cena a casa con amici
17 dic - cena dell'ufficio
20 dic - pizza con colleghe e ex colleghe
22 dic - pranzo di test per il matrimonio
24 dic - cena della vigilia
25 dic - ovviamente, pranzo natalizio

Non so perchè, ma ho addirittura la sensazione di aver dimenticato qualcosa!

Per il dopo feste, prevedo di mettere tra i buoni propositi per l'anno nuovo quello di andare a correre o andare in piscina, o andare in piscina correndo, che forse è la cosa migliore...

10 dicembre, 2007

Pomeriggio a Milano

Domenica pomeriggio milanese, quasi da temerari, visti gli Obej Obej in pieno svolgimento.
Il tempo è umido, camminando ci si bagna il bordo dei jeans, se sono troppo lunghi, e dal cielo cade una pioggia leggera leggera per la quale usare l'ombrello non ha proprio senso. Alla fiera imperano i banchetti "etnici" che ormai, diciamo la verità, visto uno visti tutti.
Usciti dalla fiera, comincia a venirmi fame e...siamo pur sempre a Milano: un minipanettone in due io e Darcy, accompagnato da un cremoso cappuccino; thè con torta pere e cioccolato per Ila e Omar, che si dfendono bene!
Via dei Mercati è tutta illuminata, piena di gente da far girare la testa. In piazza del Duomo svetta un magnifico albero, è così bello che mi toglie il fiato. Percorriamo tutto Corso Vittorio Emanuele, mi ricordo di quando ci andavo spesso, alcuni angoli e scorci sono familiari.
Il casino è tanto, il freddo pungente, guardiamo un sacco di vetrine e pensiamo ai regali di Natale, ridendo e divertendoci.
In quei momenti è difficile pensare che qualcuno stia male, che la vita sia crudele...inevitabilmente, quando attraverso quegli istanti di apparente perfezione, mi torna alla mente chi vive momenti tutt'altro che perfetti. E a volte mi sento in colpa, perchè nonostante tutto, mi lamento.

Quesiti

Stamattina alla radio hanno lanciato il seguente quesito:

Se poteste scegliere, voi fanciulle, preferireste essere brutte e intelligenti o bellissime e completamente stordite?

Una prima ascoltatrice ha risposto: "Indubbiamente scema e bellissima, l'intelligenza aumenta solo i problemi".
Un'altra dice: "Brutta e intelligente: esistono il trucco e la chirurgia estetica. Alla stupidità non c'è rimedio".

Non so, la testa mi si sta affollando di pensieri che al momento non riesco a riordinare...forse è perchè sono le 9.41 e prima delle 10 il mio cervello non si accende, comunque mi chiedo: cosa ce ne facciamo di tutte quelle cretine che si credono furbissime che sono in giro? perchè se una è scema ma consapevole del suo stato è un conto, se si sente intelligente è tutt'altra faccenda...Così, al volo, senza pensarci troppo, mi tornano alla mente le ex alunne di mia madre, appena quattordicenni, che ne combinavano di ogni sempre mantenendo sul viso la loro tipica espressione da donne vissute-che-se-solo-volessero-mettersi-a-raccontare-quante-ne-hanno-passate ci tapperemmo tutti le orecchie per l'orrore.

Tra l'altro, questo quesito a cui apparentemente, almeno secondo me, c'è una sola risposta, mi ha ricordato un altro quesito che mi aveva fatto parecchio ridere. L'episodio risale a tanti anni fa, Milady abitava vicino ad una ragazza con ambizioni da Miss Italia (se non ricordo male, aveva anche partecipato) e un giorno le ha chiesto: "Ma tu tra un bianco bruttissimo e un nero bellissimo, chi sceglieresti? Io non sono razzista, ma non riuscirei a scegliere il nero, cioè, preferirei il bianco bruttissimo".
Facile immaginare la nostra reazione...



07 dicembre, 2007

Bacio Perugina



Se mai due furono una cosa sola,
certo quelli siamo noi.



Rispetto

Detesto chi non rispetta il tempo degli altri, chi non è puntuale per definizione e quasi se ne fa un vanto. Se poi questo avviene anche in ambito lavorativo, da parte mia diventa intollerabile. Ecco perchè stamattina, pur essendo venerdì, ho già i nervi che saltano. Imparerò mai a non farmi il sangue amaro per la maleducaizone altrui? Riuscirò un giorno nell'arte di farsi scivolare addosso le cose? Sarò mai in grado di pensare "il mondo cade, ok, io mi sposto"?. Uffa come vivo male, sento già quella punta di mal di testa che mi sale sull'occhio sinistro....

06 dicembre, 2007

He moved through the fair

My own love said to me
"My mother won't mind.
And my daughters won't slight you
for your lack of kind".
He went away from me
and this he did say
"It will not be long, Love,
till our wedding day"
He went away from me
And he moved through the fair
And slowly I watched him
Move here and move there
He went his way homeward
with one star awake
As this swan in the evening
moves over the lake
I dreamed last night
that my own love came in
He came in so sweetly
his feet made no din
He came close beside me
And this he did say
"It will not be long Love
till our wedding day"

E poi...

E poi ci sono volte in cui mi basta fare due chiacchiere con un'amica per sentirmi bene e tirare fuori qualche pezzettino più bello di me...

Notare che anche chi non avrei mai detto si chiede dove io sia finita, fa crescere in me la fiducia nelle persone, nella gente in generale.

Ma sarà giusto essere sempre sulla difensiva sfiorando il cinismo? Io non credo....

Banalità?

Per tre giorni di fila ho dovuto alzarmi molto presto, andare in stazione di corsa, prendere un treno fatiscente e andare a Milano. Ho ripreso per un istante le piccole abitudini che avevo da studentessa universitaria, principalmente osservare la gente e guardare le finestre illuminate delle case, durante il viaggio di ritorno, quand'era già buio. Mi sono resa conto che c'è pochissima gente che sorride, in giro.
Quello che ho notato maggiormente sul volto delle persone è la stanchezza. Poi la fatica, l'insoddisfazione, a volte la tristezza. Pochissimi sorrisi, davvero rari. Soltanto chi si riabbraccia in stazione, si corre incontro, oppure si sorride da lontano, avvicinandosi a passi lenti e sorridendo sempre di più, sempre di più...
Ma queste scene sono minuscole isole, nel mare di stanchezza e di tristezza in cui ho navigato negli ultimi tre giorni. Chissà quali problemi affliggono le persone, quali guai portano via l'allegria, quali situzioni portano gli occhi a spegnersi.
Io ho la tendenza ad essere ottimista, cerco sempre il lato positivo di ogni situzione, inseguo un buon motivo per essere allegra ogni mattina. E generalmente lo trovo, a volte con fatica, a volte senza alcuno sforzo.
Guardare la gente mi fa pensare a cosa c'è di davvero così cruciale da togliere la luce ad uno sguardo...
E banalizzando al massimo, penso sia la più semplice delle cose, la più normale e naturale: che le persone che amiamo stiano bene e ci stiano vicino.
Alla faccia della banalità...