25 settembre, 2007

Autunno

Non ricordo se ho già scritto qualcosa sull'autunno, di com'è qua dove vivo, dei suoi colori e dei suoi profumi.
Se non l'ho mai fatto, questo è il momento.

Il primo segnale è il profumo dell'aria: si sente distintamente l'odore di bruciato che dalla campagna arriva penetrante anche in centro città. Gli agricoltori hanno cominciato mietere il riso, a bruciarne le stoppie. Sento quel particolare odore anche ora, che sono in ufficio, perchè si infila dappertutto, anche nelle finestre ancora aperte.
Il secondo segnale è l'orizzonte. Quando si esce dalla città per andare verso l'autostrada o i centri commerciali, si vede chiaramente: l'aria è diventata lattiginosa, opaca. Non è più limpida come in certe sere estive, ora sembra tutto ovattato. Quando le belle giornate volgono al termine, il pallido azzurro del cielo si fonde dolcemente con il tenue rossore del sole che va a dormire. Diventa scuro molto più presto rispetto a qualche settimana fa. Dal lato apposto dell'orizzonte, il buio del cielo arriva prima e va ad incontrare i colori della terra.... i colori della terra! Dorata, in alcuni punti, dove il riso sta terminando la maturazione e marroncino, dove è già stato mietuto. Il tutto punteggiato da alberi ancora verdi, perchè le foglie non hanno ancora voglia di cadere, dal rosso e bianco delle cascine e dal grigio della striscia d'asfalto che percorre la pianura.

Non so, forse sarò campanilista e anche un po' sentimentale, ma non è vero che qui il paesaggio d'autunno è triste (d'inverno, prima che nevichi sì, lo ammetto).
A me piace...





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